I rendiconti dei gruppi regionali nelle mani della Corte dei Conti, problemi anche per i 5 stelle - Le Cronache
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I rendiconti dei gruppi regionali nelle mani della Corte dei Conti, problemi anche per i 5 stelle

I rendiconti dei gruppi regionali nelle mani della Corte dei Conti, problemi anche per i 5 stelle

 

di Andrea Pellegrino

I rendiconti dei gruppi regionali finiscono sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti. Dopo la famosa «rimborsopoli regionale», che ha portato anche prime condanne nei confronti di consiglieri della passata legislatura, è sempre più attento il controllo della giustizia amministrativa sulle spese dei gruppi regionali. Passano l’esame, senza problemi, il gruppo misto e quello di Forza Italia. Lievi anomalie per il gruppo “Caldoro presidente” che avrebbe presentato un bozza di rendiconto 2016, con alcune carenze documentali. Trenta giorni di tempo per “sanare” la documentazione, invece, per i gruppi di Fratelli d’Italia, Campania Libera, Partito democratico, Centro democratico, Udc e De Luca presidente. Finiscono nel mirino anche i Cinque Stelle. Tra tutti, maggiori rilievi sono stati eccepiti per il gruppo del Partito democratico. Qui nel 2016 sono stati distribuiti incarichi per 116mila euro. Per alcuni, secondo la Corte dei Conti, mancherebbe l’applicazione della ritenuta d’acconto. Inoltre, scrivono: «Si evidenzia, in via generale, un notevole incremento della voce di spesa in esame rispetto all’anno precedente, quale conseguenza del cospicuo numero di contratti di consulenza stipulati nel corso del 2016. A fronte delle 13 consulenze del 2016, infatti, nel 2015, il rendiconto del Gruppo consiliare Pd relativo alla X Legislatura (Giugno-Dicembre) contemplava alla corrispondente voce, n. 5 consulenze per un importo complessivo di euro 28.071,46». I giudici, dunque, chiedono chiarimenti sui contratti stipulati e sulle varie attività espletate. Numeri importanti anche per le consulenze legali e per le attività di promozione. Nel mirino finisce anche un viaggio a Milano, per il quale – scrivono – «non risulta sufficientemente documentata l’occasione istituzionale dell’incontro». “Cascano” su due uscite di spesa anche i Cinque Stelle ora chiamati a fornire chiarimenti. Poco meno di 5000 euro la spesa finita sotto la lente d’ingrandimento. Finisce nel mirino della Corte, invece, la consulenza che il gruppo dei Fratelli d’Italia ha attributo per l’assistenza fiscale e tributaria. «Tale consulente fiscale – sottolineano i giudici – che ha il compito – appunto- di tenere la contabilità e la rendicontazione del gruppo assistito ed ha per tal motivo mandato ad operare sul c/c bancario intestato al gruppo medesimo, talvolta effettua il pagamento delle fatture relative alle proprie prestazioni nell’importo lordo ed altre volte nell’importo netto e non provvede al tempestivo versamento con F24 delle ritenute del mese precedente con ciò causando l’addebito di oneri accessori legati alle moratorie ovvero ai ritardati versamenti». Rilievi anche per il gruppo “Campania Libera – Psi e Verdi”. In particolare si valuta un ciclo di trasmissioni, di cui quattro, con molta probabilità, andate in onda durante il divieto di propaganda elettorale per il referendum “anti trivelle”. Mancano alcuni documenti, invece, nel rendiconto presentato dal gruppo “Unione di Centro”. Anche in questo caso, entro 30 giorni occorrerà fornire chiarimenti alla Corte.