di Pina Ferro
Tutti in toga dinanzi alla cittadella giudiziaria in segno di protesta contro una riforma che va abolita. E’ quanto accadrà a partire dalle 9,30 del prossimo 23 ottobre. La manifestazione, si aggiunge all’astensione proclamata dalla Camera Penale nazionale fal 21 al 25 ottobre per chiedere l’abolizione del blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio. La riforma della prescrizione entrerà in vigore, il primo gennaio 2020 e prevede l’interruzione dei termini di prescrizione dopo la sentenza di primo grado, sia di condanna che di assoluzione. Una riforma che ha determinato la levata di scudi di tutti gli avvocati penalisti della Penisola. La manifestazione di protesta indetta dinanzi alla cittadella giudiziaria di Salerno è stata decretata, ieri mattina, al termine del direttivo della Camera Penale salernitana presieduta da Luigi Gargiulo. L’iniziativa ha già ottenuto la piena adesione dell’consiglio dell’ordine degli avvocati di Salerno guidato da Silverio Sica. Il presidente Gargiulo, unitamente all’intero direttivo della Camera Penale salernitana, hanno invitato sia i cittadini a partecipare che i magistrati e tutte le autorità politiche. Secondo i contrari alla riforma l’interruzione della prescrizione metterebbe a rischio l’efficienza degli uffici giudiziari in quanto aumenterebbero i procedimenti pendenti, inoltre si andrebbero ad allungare ancor di più i tempi dei processi, uno dei talloni d’Achille della Giustizia italiana. Si stima che lo stop della prescrizione metterà seriamente a rischio l’efficienza di molti uffici giudiziari, i quali si troveranno ad avere circa 30mila procedimenti in più ogni anno, e l’esito ovviamente sarà ancor più pesante sulle Corti oberate da un maggior numero di prescrizioni, con l’alta possibilità che anche i tempi dei processi ne risulterebbero allungati. L’allarme dei penalisti era scattato hià nell’ottobre dello scorso anno, dopo il post su facebook pubblicato da Bonafede. «Abbiamo dovuto apprendere da un post su Facebook la estemporanea decisione del ministro di Giustizia Bonafede di presentare questa mattina un emendamento al decreto che egli ama definire “spazzacorrotti”, tramite il quale inserire nel nostro ordinamento giuridico, tra il lusco e il brusco, la sospensione della prescrizione dei reati dopo la sentenza di primo grado», scrisse in una nota il presidente dell’Unione Camere Penali Italiane, Gian Domenico Caiazza, annunciando «ferma contrarietà» alle «irresponsabili proposte di riforma».