12 anni dei Figli delle Chiancarelle, il gruppo facebook fondato tra il 25 ed il 26 novembre del 2011 da Edy Piro come reazione all’ennesima spacconata del sindaco “eterno” Vincenzo De Luca che aveva appena presentato ai salernitani il nuovo logo di Salerno, la “S” di Vignelli da 200 mila euro. Oggi il gruppo Fb conta 18 mila e 400 iscritti, tutti uniti sotto il segno della protesta, impegnati in una irriverente battaglia a suon di post al vetriolo, fotomontaggi dissacranti, testimonianze, riflessioni, denunce. Gli admin sono 6 (Edy Piro, Mimmo Florio, Federico Laudisio, Elvira Cavalli, Carla Cioffi, Aldo Campione). «Per 12 anni siamo stati controinformazione, satira, denuncia, opposizione sociale, attivismo civico, cultura popolare. Per 12 anni abbiamo deriso il Re. Oltre diecimila meme e fotomontaggi dissacranti ripresi anche da testate giornalistiche nazionali – hanno dichiarato – Per 12 anni abbiamo messo in piedi un sistema di contro informazione h24 contro lo strapotere delle “veline” di Palazzo, tirando fuori carte e documenti che giacevano ben nascosti nei cassetti, diventando punto di rifermento di numerose testate nazionali e trasmissioni d’inchiesta come Report. Per 12 anni lo abbiamo combattuto culturalmente, decisi a porre un argine al familismo amorale e al cuoppismo immorale messo in piedi con i soldi pubblici». Tanti gli eventi culturali realizzati tra cui il libro, Salerno Cosa ci Resta in collaborazione con Italia Nostra, con una prefazione di Tomaso Montanari e un testo inedito di Aldo Masullo. Tra le iniziative messe in camo raaccolte fondi per la Mensa dei Poveri e per sostenere le battaglie legali attraverso i Bop (buoni ordinari di pullanghella). «Per 12 anni abbiamo avviato battaglie legali amministrative e penali a difesa dell’ambiente e del paesaggio, della salute e dell’identità cittadina. Contro il consumo di suolo e l’invereconda privatizzazione dei beni comuni, contro la dissennata politica urbanistica dell’amministrazione comunale, sempre più attenta a garantire gli interessi di pochi a scapito di quelli della collettività. Le battaglie principali: Crescent, parcheggi lungomare Cavour, nuovo porto di Pastena, Parcheggi piazza Alario, Feudi San Gregorio in Villa Comunale, Materiali ripascimento mercatello, mancata realizzazione del Ponte di Calatrava – hanno aggiunto – Per 12 anni siamo stati oggetto di minacce televisive nei monologhi del “venerdì’ e siamo stati ripetutamente offesi e definiti “pinguini, sfessati, portaseccia, mettimale, scampaforche, suonatori di violino, mangiatori di pullanghelle e lupini, miliardari e nullafacenti, sfaccendati digitali, nemici di Salerno e ci è stato augurato di fare la fine di san Bartolomeo di Armenia (scorticato vivo) alla vigilia di un san Matteo”. Dalla Delucrazia siamo passati al Delukistan, entrambi i neologismi sono di origine chiancarella. Per 12 anni il gruppo è stato un punto d’incontro di professionisti non allineati, giornalisti non cuoppizzati, tecnici indipendenti, semplici cittadini insofferenti e sdegnati per quello che avviene in città spudoratamente sotto i loro occhi. Un vero e proprio network dell’attivismo sociale. Per 12 anni di fatto siamo stati opposizione extra comunale, non violenta, pacifica e colorata, anche nel linguaggi. Abbiamo partecipato alle ultime elezioni comunali raccogliendo 1400 voti di lista. Ci riproveremo anche alle prossime comunali. “Ci vuole davvero coraggio ed anche una certa dose di follia. Ma noi Abbiamo a cuore Salerno”».
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