di Pina Ferro
Le dichiaraziioni di Massimo Cariello scatenano la reazione dei dipendenti delConsorzio Farmaceutico Intercomunale. Quanto detto in aula, alcuni giorni fa, dall’ex sindaco di Eboli, nel corso del processo a suo carico ha sollevato non poche polemiche e reazioni tra coloro che vengono citati da Cariello. I dipendenti del Cfi (Consorzio Farmaceutico intercomunale) hanno affidato ad un legale le obiezioni a quanto affermato da Massimo Cariello. La nota fattaci pervenire la pubblichiamo di seguito integralmente. Mi corre l’obbligo professionale, di prendere chiara e netta posizione in difesa dei miei assistiti, quali Professionisti dipendenti del Consorzio Farmaceutico Intercomunale, – Farmacisti, collaboratori, magazzinieri – ancora una volta, strumentalmente tirati in gioco, in modo distorto, infondato e calunniatore, come emerge dall’articolo del Giornale “Le Cronache” del 16 luglio u.s. riportando le dichiarazioni del dot. Cariello e, rilasciate ai Giudici nel processo che lo vede imputato e, significativamente, nello specifico, in danno dei Professionisti citati. Tali dichiarazioni, in danno dei miei assistiti, realizzano il c.d. fenomeno di Post-Truth, ovvero, di post verità. Preciso: la post verità (post truth) è una comunicazione in cui il messaggio viene costruito su una notizia, senza alcun fondamento o verifica sulla veridicità del fatto, allo scopo di poter suscitare una reazione emotiva e soggettiva del destinatario. Nel caso, non nei Giudici, ma, certamente nella formazione di un “convincimento” dell’opinione pubblica, ove, ormai, i fatti oggettivi sono meno influenti degli appelli all’emozione e alle convinzioni personali e in questo contesto la verità diventa irrilevante. Preciso nell’ordine delle dichiarazioni rese in udienza dal dot Cariello: 1. “quanto scoppiò la situazione degli ammanchi presso alcune farmacie, in particolare una di Salerno ed alcune dell’Agro-nocerino. La situazione divenne preoccupante lo stesso Sorrentino subì minacce a tal punto da essere scortato” In merito a tali dichiarazioni è giusto precisare e prendere nettamente le distanze. Alcun Farmacista si è reso protagonista di “ammanchi” o, ancora peggio, come si vuol lasciare intendere, autore di fatti che resero necessaria la scorta al Sorrentino. Accostare le circostanze degli ammanchi alla “scorta” è fatto di gravità inaudita. A proposito degli “ammanchi” a loro dire emersi a seguito degli inventari, ad onor del vero, furono i Farmacisti del CFI restare allibiti ed esterrefatti ed allarmati nell’apprendere dall’articolo pubblicato da “IL MATTINO” del 10.10.2020) lo scopo dei su citati inventari. Nello specifico, il programma che emerge dal dialogo tra il Cariello ed il Sorrentino in merito agli stessi è esemplificativo, quando, i predetti soggetti, nelle intercettazioni agli atti e al vaglio della Magistratura, affrontano anche la questione relativa alla gestione dello stesso Consorzio Farmaceutico… “Ti ricordi la questione delle giacenze – mo’ stiamo facendo il controllo del magazzino per il bilancio… io.. il presidente del CdA… questa è la lettera… Bruno come ha detto si faceva…. facciamo gli inventari e saniamo tutti gli imbrogli che ci stanno, però dopo un mese vogliamo fare un secondo inventario e in quella sede se c’è una differenza…..possiamo farla così? O crea un altro casino? Io ho paura, io i controlli li faccio ma senza trattenute, però questa…. Facciamo una riunione perché questo è un atto importante” gli fa eco Cariello, “ A noi mancano molti farmacisti attualmente…. concorso per farmacisti… “A me manca il Direttore tecnico- tu hai ad Eboli… come si chiama la moglie di Vito..”. Questi i fatti… Da pregresso tempo e in più occasioni, i dipendenti in oggetto, a mezzo del proprio difensore, furono costretti a sporgere formale querela avanti la Procura della Repubblica di Salerno per la difesa della propria onorabilità che, ancora una volta si tenta di infangare. Ancora Cariello: 2. “Cercai di comprendere la situazione della organizzazioni sindacali, ma dopo aver notato una difesa ad oltranza nei confronti dei dipendenti responsabili degli ammanchi, con gli altri Sindaci…… condividemmo con maggiore forza la posizione del Sorrentino, cioè quella di agire nei confronti dei dipendenti colpevoli attraverso le procedure per legge.” Ancora una volta, si tenta di voler far passare dei seri professionisti come una volgare banda di approfittatori e peggio ancora “responsabili di ammanchi”, senza avere alcun elemento formale e sostanziale a sostegno di tali gravi ed illegittime affermazioni e soprattutto senza mai avviato alcun tipo di doverosa denuncia alle autorità competenti al fine di fare chiarezza. Tali dichiarazioni irricevibili, inaccettabili, ancorché infondate, trovano immediata smentita con l’analisi dettagliata dei fatti e delle azioni concrete, messe in atto proprio dai dipendenti del CFI per il mio tramite. Nel merito, infatti, non solo non risulta alcun provvedimento assunto in danno dei Farmacisti, le tanto invocate “procedure per legge”, ma sono proprio questi “dipendenti colpevoli”, per il tramite del proprio difensore, a sporgere formale querela avanti la Procura della Repubblica di Salerno, in relazione ai gravi fatti legati agli inventari, nonché, ai successivi arbitrari prelievi di somme dalle proprie retribuzioni, privi di alcuna motivazione e, mai formalmente contestati, come d’obbligo. Anche per questi episodi, accanto al percorso penale, pendono Ricorso avanti al Giudice del Lavoro di Salerno e Nocera Inferiore altrettanti ricorsi. Delle procedure poste in essere dal CFI, non vi è traccia alcuna, per mancanza assoluta e sostanziale di prove di addebito ascrivibili ai lavoratori. Ancora: 3. “dopo un periodo di calma con i sindacati, gli stessi decisero di proseguire nella difesa strenue dei dipendenti e chiesero la convocazione di un tavolo prefettizio. A quell’incontro partecipò l’assessore del Comune di Salerno, Luigi Della Greca, il quale però ebbe un atteggiamento tenue con i sindacati, e questa sua posizione non condivisa del tutto da noi altri sindaci assenti all’incontro, creò molta agitazione nei confronti del Sorrentino, specie per quello che aveva già passato in precedenza con minacce e ritorsioni da parte dei dipendenti.” Queste ultime dichiarazioni del Dot. Cariello sono di una estrema gravità, ancorché non circostanziate, non supportate, non dimostrate: “…creò molta agitazione nei confronti del Sorrentino, specie per quello che aveva già passato in precedenza con minacce e ritorsioni da parte dei dipendenti.” Appare evidente, infatti, la difficoltà nell’indicare e specificare i fatti, le circostanze e le prove legate alle minacce ed alle ritorsioni dei dipendenti in danno del Sorrentino, forse perché si è consapevoli della loro inesistenza, aggravando ancora di più le affermazioni. Gli atti, le querele, i ricorsi ai Giudici del Lavoro sono fin da ora a disposizione per una verifica della veridicità. Sono verto che lo saranno altrettanto tutti quelli citati dall’imputato avanti ai Giudici nel processo in suo danno. Dalle dichiarazioni rese dal dot. Cariello e rese pubbliche dal suo Giornale, emerge ancora una volta il tentativo di voler scaricare sui miei assistiti responsabilità, malcostume, scarsa professionalità, che qui di certo non trovano dimora. Pertanto, si ribadisce la completa estraneità di fronte ad affermazioni mendaci, insussistenti ed incoferenti, ferma ed impregiudicata ogni ulteriore azione che si renderà necessaria per la difesa della onorabilità di una classe di dipendenti, portata ormai allo strenuo delle proprie condizioni psico-fisiche, ma decisa ad ogni sforzo per far emergere la verità. Avvocato Alfredo De Filippo