I “figli delle chiancarelle” si incontrano al bar Verdi: «festeggiamo i 7000 iscritti e continuiamo a conoscerci. Intanto raccogliamo firme per i manifesti abusivi e per sapere la verità sullo spazio “dedicato” al sindaco in tv».
Così si sono dati appuntamento al bar Verdi di piazza Matteo Luciani i “figli delle chiancarelle”. Armati di caffè “Sua Sorella” e di carta e penna hanno raccolto firme per avere risposte su due questioni: «Noi solleviamo dei dubbi sulla legittimità della trasmissione che va in onda in tv , ovvero “Salerno città europea” – ha detto Nicola Vernieri – proprio in questo momento, in tutt’Italia, i magistrati controllano come si spendono i soldi della politica per l’informazione, i legami tra i partiti e le emittenti e carta stampata. A Salerno non sappiamo, perché non ci hanno mai risposto, se “Salerno città europea” è una trasmissione a pagamento, uno spazio autogestito oppure è una trasmissione giornalistica. Queste firme che raccogliamo andranno all’Agicom per chiedere trasparenza su questa vicenda. Poi raccogliamo altre firme per conoscere se i manifesti con i loghi del Comune di Salerno sono abusivi o meno, noi abbiamo fatto delle denunce, a più riprese vengono messi sui muri e sui cassonetti, chiediamo ancora una volta trasparenza». Tra i “chiancarelli” sono stati toccati diversi argomenti, come spiega Leonardo: «il confronto con quelli del pro-crescent è inutile. Loro non sono un istituzione ma solo dei supporters. Sul crescent pensiamo sia impossibile che la Soprintendenza non sia ma intervenuta, mi chiedo come sia possibile snaturare così il nostro lungomare. Noi siamo un gruppo composto da persone di diversa estrazione sociale, ci confrontiamo su questioni della città e siamo l’unica vera opposizione a Salerno. Questa è un occasione di incontro molto importante per confrontarsi e per conoscerci sempre di più». Un momento d’incontro per il gruppo della “spiga”, con la partecipazione di diversi volti nuovi: «Questa sera (ieri per chi legge) ci vediamo e stiamo un po’ insieme oltre il virtuale. Festeggiamo i 7000 iscritti al gruppo Figli delle Chiancarelle – ha detto Giovanni – qualcuno ha ironizzato sul fatto che sul web siamo 7000 ma negli incontri siamo di meno, questo penso sia normale per tempi e luoghi di organizzazione. L’iniziativa dei “pro-crescent” è inconcludente e fatta da poche persone davvero, sono arrivati si e no a 300 firme, noi abbiamo ironizzato dicendo che probabilmente sono gli acquirenti degli appartamenti destinati a sorgere nel crescent, sono preoccupati. Le nostre prospettive future sono quelle di continuare su questa strada, una strada di ironia ma anche di denuncia e speriamo che il numero di iscritti cresca ancora».