Tante le realtà del territorio cavese ma anche della provincia presenti in piazza stasera. Tante anche le bandiere simbolo del popolo palestinese a colorare e a contribuire alla scenografia della serata insieme a delle scatole di beni di prima necessità con impronte rosse: l’allusione è all’atroce episodio del 29 Febbraio scorso definito “la strage del pane”, ai danni di una folla di palestinesi che si accalcava sui camion di aiuti umanitari e sulla quale l’esercito Israeliano ha sparato ammazzando 114 persone che cercavano disperatamente di accaparrarsi qualcosa per sopravvivere.
Nel suo intervento Fabio Trezza, portavoce dello Spazio Pueblo, ha voluto sottolineare proprio questo aspetto della vicenda: “Un episodio del genere è di una brutalità inammissibile. Non è questo il mondo in cui vogliamo vivere, per questo si stanno riempiendo le piazze di tutta Italia e di tutto il mondo e si stanno occupando scuole e Università, andando fortemente contro i tentativi di censura e repressione operati dai nostri governi. Non dobbiamo abituarci né rassegnarci a questo genere di violenza ma dobbiamo accogliere con determinazione la richiesta del popolo palestinese di fare la nostra parte al loro fianco per fermare quanto sta accadendo.”
Presenti anche tanti studenti e studentesse, a dimostrazione della voglia dei giovani di sentirsi attori di un momento della storia in cui non è possibile girarsi dall’altra parte. In particolare studenti e studentesse Unisa, sulla scia della mobilitazione che sta interessando molti atenei italiani, hanno annunciato la costruzione di una campagna di boicottaggio per andare a colpire l’economia israeliana: è risaputo infatti che tante università italiane, come quella salernitana, intrattengono rapporti con quelle israeliane nonché accordi scientifici ed economici che contribuiscono alla crescita dell’industria militare israeliana.
Il presidio si chiude con una foto ricordo delle persone riunitesi per lanciare questo grido di solidarietà e speranza attorno a una bandiera della Palestina, realizzata dalla Rete salernitana per la Palestina, grande tanto da coprire le caratteristiche scalinate del Duomo di Cava de’ Tirreni.