di Olga Chieffi e Monica De Santis
Nel Fedro Platone introduce il mito della Biga alata e dell’auriga. La biga rappresenta l’animo umano tripartito e costituto da un’anima razionale, figurata dall’auriga, che dovrebbe sempre guidare il percorso, padroneggiando le redini del mezzo, la cui virtù è la razionalità, da un’anima irascibile, simboleggiata dal cavallo bianco, la cui virtù è il coraggio, e da un’anima concupiscibile, rappresentata dal cavallo nero. Improvvisamente, il cavallo nero inciampa e fa precipitare, con sè, tutti gli altri. Questo, secondo il pensatore, accade quando ci si affida alla conoscenza dei sensi, che inganna e non è veritiera, al posto di seguire la ragione. Andrea Bacchetti e Maurizio De Giovanni sono letteralmente inciampati sul nome Salerno, il primo perché scontento dell’entrata free del suo concerto, tenuto al Salone dei Marmi di Palazzo di Città, ritenendo un uditorio non pagante, non all’altezza del suo programma, il secondo scrittore, tifoso del Napoli, si è preso la briga di analizzare i cori dei tifosi salernitani in trasferta a Roma (immaginiamo qualche “Noi non siamo Napoletani” o un “Chi non salta napoletano è”) attaccando su presunti complessi d’inferiorità dei Salernitani nei confronti dei Napoletani. Cedendo all’istinto del ventre i due artisti, uomini d’oro, si sono giocati una piazza culturale, quella salernitana, a sua modo viva, non sempre adorante, che ha accolto entrambi con tutti gli onori, in particolare Maurizio De Giovanni, che cova il fuoco della Curva B, debordando malamente in ambiti che lo hanno, purtroppo, oggi reso inviso, all’intera cittadinanza salernitana, ben al di là della tifoseria granata. Non è più una questione tra tifoserie. Non è più una questione che si consuma all’interno degli stadi di calcio. Ora l’astio che c’è tra i tifosi della Salernitana e quelli del Napoli è diventato anche un caso che sta travolgendo personaggi del mondo della cultura partenopea ed esponenti politici salernitani. Ma andiamo con ordine. Dopo gli ennesimi cori fatti dai tifosi granata, durante la partita Roma – Salernitana, contro quelli del Napoli. Lo scrittore ha pubblicamente difeso la sua squadra e i supporters azzurri, scrivendo un post al vetriolo sul suo profilo facebook: “Ma siete così ossessionati? Le vostre anguste menti hanno così tanto bisogno di qualcuno da odiare? Che piccola, povera gente che siete”. Frasi pesanti, troppo pesanti, soprattutto perchè fatte fuori dalle mura degli stadi, a partite finite e quando si torna ad essere tutti lavoratori, studenti, avvocati, etc… e non più tifosi. Frasi pesanti che ovviamente hanno fatto arrabbiare e non poco tanti salernitani, anche quelli che non sono tifosi e che hanno criticato le esternazioni dello scrittore, che tra le altre cose dovrebbe essere a Salerno il prossimo 21 aprile, per presentare a Palazzo Sant’Agostino il suo nuovo libro. Da più parti si è chiesto agli organizzatori dell’incontro di annullarlo. Ma ad oggi Pasquale Sorrentino, consigliere provinciale del Partito Socialista, delegato al Turismo e promozione, non ha ancora fatto sapere nulla, attende prima di esprimersi. Chi invece non ha atteso è stato proprio Maurizio De Giovanni, che ha ribaltato la vicenda, annunciando di non venire a Salerno visto che non è desiderato, quasi come se a pronunciare quelle frasi contro i salernitani fossero stati gli stessi salernitani e non lui. In un altro post sul suo profilo Facebook lo scrittore ha infatti detto che gli spiace per le sue lettrici e lettori che ogni volta riempiono gli spazi in cui presenta i libri. Che gli spiace per una città e una provincia per le quali non ha mai nascosto il suo sincero amore, tanto da farci nascere il suo personaggio più caro. Per poi attaccare nuovamente “Mi dispiace perché sono consapevole che così la do vinta ai facinorosi, ai delinquenti e più in generale agli imbecilli”. Ma in realtà non è così, perchè molte delle persone che hanno contestato le sue prime affermazioni, ed ora anche quelle di questo post, non sono delinquenti, non sono imbecilli e neanche facinorosi. Ma sono persone che si sono sentite offendere da un personaggio pubblico che invece di lasciare il tifo ed i cori all’interno degli stadi l’ha voluti portare fuori. De Giovanni comunque ha poi proseguito nel suo post affermando che “devo essere coerente, e allora devo ribadire con forza che ogni volta che si alzano cori ottusi che augurano catastrofi naturali al mio popolo, che dovrebbe essere invece amato perché fratello, stesso sangue stessa cultura, provo un profondo disgusto. E devo ribadire che tutti quelli che mi minacciano o mi insultano per questo si uniscono implicitamente a quei cori. – per poi proseguire – Devo ribadire che se vado in un posto a incontrare le mie lettrici o i miei lettori non lo faccio perché devo vendere libri, (e su questo non tutti ne sono sicuri, perchè uno scrittore scrive libri per venderli, di certo non per altro) perché grazie a Dio non ne ho più bisogno da molti anni. Mi hanno insegnato che se non sono gradito, non devo accettare inviti. Per cui grazie, ma non voglio mettere nessuno in difficoltà”, facendo così intuire che non verrà a Salerno, dissolvendo ancor di più quella allure che offrono certe mode culturali, supportate dal palcoscenico televisivo.