Giovi, un quartiere a misura di famiglia, ma con alcune criticità da superare - Le Cronache
Salerno

Giovi, un quartiere a misura di famiglia, ma con alcune criticità da superare

Giovi, un quartiere a misura di famiglia, ma con alcune criticità da superare

di Daniele Iannone

“Una realtà sana e tranquilla, potrebbe essere migliore se la si valorizzasse meglio”. E’ questa l’opinione di alcuni residenti di Giovi, frazione collinare di Salerno, che se da un lato offre molta tranquillità e pace, dall’altra pecca di qualche carenza che sicuramente potrebbe essere risolta con l’intervento da parte dell’amministrazione comunale. Abbiamo intervistato una coppia sposata da più di 18 anni residente, proprio a Giovi, e ci siamo fatti raccontare lo stato attuale della realtà dove hanno scelto di vivere: pregi e difetti. Luca Iannone, impiegato aziendale, e Roberta Faiella, casalinga, di rispettivamente 47 e 46 anni e genitori di ben 4 ragazzi, vivo a Giovi da 18 anni… “Da quando abbiamo iniziato a convivere”, raccontano, anche se Roberta Faiella, in realtà si era trasferita a Giovi alcuni anni prima, insieme ai suoi genitori Perchè avete scelto Giovi? “Perché le case nel centro di Salerno costavano troppo, e ci è sembrata un’ottima alternativa.” Cosa pensate delle persone che vi abitano? “Le persone che vivono a Giovi sono molto aperte e disponibili, come in una grande famiglia. Difatti viviamo in una comunità molto simile a quella di qualsiasi quartiere di periferia, – spiega Roberta Faiella – ci conosciamo tutti e ciò contribuisce a creare un forte senso di appartenenza. Riferendomi alla mia esperienza, se non sei originario di qui all’inizio può risultare difficile instaurare rapporti confidenziali con gli altri abitanti, ma dopo poco risulta facile sentirsi parte integrante di questa realtà”. “La grandezza di Giovi – prosegue Luca Iannone – senza dubbio la caratterizza, ed al contempo dà vita a tante piccole realtà distanti tra loro, delle quali probabilmente noi non siamo neanche a conoscenza.”

Pensate che il Comune di Salerno riponga le giuste attenzioni nella cura della frazione? “In particolare, no. La nostra zona collinare sembra, come altre periferie, sia un po’ messa da parte, ed è un peccato. Solitamente la gente dovrebbe scappare dalla città per vivere in contesti come quello di Giovi, ma la realtà è differente. Le persone lasciano la frazione proprio per spostarsi nei centri, perché questa in genere manca di strutture e punti di ritrovo. Non dispone di centri per l’attività sportiva o ricreativa, ad eccezione dell’oratorio di S. Gabriele e S. Chiara inaugurato recentemente. Una volta esisteva lo “Juppiter”, ma adesso molti centri del genere non esistono più e di sicuro lo spazio in cui crearne non manca”, spiega Roberta, appoggiata dal marito Luca che aggiunge… “Per il valore che una frazione di Salerno così grande e ramificata ha, dovrebbe essere valutata meglio in quanto zona collinare. Strutture ora in disuso sono state lasciate abbandonate, l’illuminazione in alcuni tratti è assente, le strade richiedono manutenzione che non hanno ricevuto da molto tempo in seguito a frane e crolli. Sono stati disposti blocchi stradali ma i lavori effettivi di ripristino non sono stati effettuati. Trovandoci in un’area collinare ci sono vie di comunicazione stradali che passano attraverso valli, tra fasce di terreno in pendenza, ma alcune di queste non sono state messe in sicurezza. Per non parlare del fatto che, nonostante di strade lunghe e trafficate ce ne siano, spesso non sono provviste di marciapiedi.”

Pensate che Giovi sia un buon ambiente in cui crescere le persone che determineranno il domani? “Assolutamente, è una realtà che offre un grande senso di tranquillità, ci si vive bene. Certo, meriterebbe maggior attenzione perché ha una grande potenzialità e, ripeto, è un grandissimo peccato non sfruttarne l’essenza, ma le piccole attività essenziali come le scuole dell’infanzia, le Poste o altro ancora, ci sono. – racconta ancora Luca Iannone – Devo essere sincera, sono contenta che i miei figli abbiano trascorso la fase dall’infanzia all’adolescenza qui a Giovi. Si è rivelato sempre un mondo molto pulito, ricco di rapporti interpersonali sinceri. Essendo gli istituti primari scolastici piccoli e con poche classi, i miei ragazzi hanno potuto portare a termine gli studi dall’asilo alle scuole medie con gli stessi compagni di scuola, forti di un rapporto più stretto con gli insegnanti e più umano rispetto alle scuole con un bacino d’utenza molto grande. Quando ancora la pandemia non c’era venivano organizzati ogni fine estate anche dei giochi senza quartiere, un modo sano per vivere lo sport insieme a qualsiasi età”. Consigliereste a qualcuno di venire a vivere a Giovi, da solo o magari con dei bambini? “Sicuramente consiglierei di trasferirsi a Giovi, anche o magari soprattutto con dei bambini, a chi cerca una vita all’insegna della tranquillità, o in generale non apprezza gli aspetti della vita in città. Esatto, consiglierei Giovi a chi ama vivere a contatto diretto con la natura, e a chi nutre il desiderio di crescere i propri figli in un ambiente ricco di aria pulita e di rapporti umani quotidiani e sinceri” conclude Roberta Faiella.