Un anno fa, in seguito all’ennesimo incidente fra due motoveicoli, è deceduto Massimo De Rosa. Il giovane di Praiano ha lasciato la giovanissima compagna Manuela e la figlia Desirè, una meravigliosa bimba di soli 3 anni, oltre ai genitori e ai 2 fratelli. In seguito a questa tragica vicenda si è costituita a Praiano, in maniera spontanea, l’Associazione per la tutela delle Vittime della Strada Costiera Amalfitana, che ha indicato Salvatore Gagliano quale Presidente. Sono trascorsi 12 mesi da allora ed abbiamo sentito il Presidente Gagliano per valutare cosa sia stato fatto in questo periodo.
Dunque, Presidente, è cambiato qualcosa dal tragico giorno che vide la scomparsa di Massimo?
«Noi, convinti che qualcosa potesse cambiare, ci siamo uniti ed abbiamo fondato l’Associazione, ma purtroppo devo dire che nonostante i nostri continui sforzi e le nostre proposte nulla fino ad ora è cambiato! Lo scorso Marzo organizzammo alla Provincia un affollatissimo incontro che ha visto la partecipazione di quasi tutte le Istituzioni e gli Enti interessati. In quella occasione si parlò di tutti i pericoli che esistono sulla Costiera: dei muretti bassi ed inconsistenti, degli alberi che ostruiscono la visibilità fra due curve, del fondo stradale pericolosamente dissestato in più punti, della necessità di posizionare dei dissuasori che scoraggiassero chi ritiene che la Costa d’Amalfi sia l’autodromo di Monza, dei semafori intelligenti e di tanto altro. Tutte le nostre sollecitazioni sono rimaste nel cassetto senza che nessuno si sia preoccupato di nulla».
Ed intanto a maggio c’è stata un’altra giovane vittima sul tratto che da Ravello porta ad Amalfi: Nicola Fusco di 29 anni, deceduto a bordo dell’autobus che conduceva, precipitato nel vuoto sottostante.
«Purtroppo si, e la Costiera ha dovuto piangere un altro suo concittadino deceduto in giovanissima età! Di certo non intendiamo con la nostra Associazione sostituirci alla magistratura, ma riteniamo che questa sia stata un’altra tragedia che poteva essere evitata. Si attendono le perizie varie, per poi emettere un giudizio definitivo. Ma intanto il povero Nicola non è più tra noi».
E la vicenda del defunto Massimo De Rosa a che punto sta?
«Anche in questo caso la magistratura ed i periti sono al lavoro per chiarire la vicenda in ogni dettaglio. Come Associazione abbiamo fornito fin dal primo giorno tutta l’assistenza necessaria ai familiari del povero Massimo, vittime di questa tragedia. Seguiamo in maniera costante il lavoro dei nostri periti e dei nostri legali che fino ad oggi ci hanno fornito risposte puntuali e concrete. Tutto ciò è per noi motivo di grande soddisfazione perché vuol dire che il nostro impegno, aiutando chi ha avuto bisogno di essere aiutato, ha dato già qualche buon risultato».
E per il resto, quale iniziativa potrà essere messa in campo?
«Guardi, noi abbiamo scritto PEC a tutti i Sindaci, a tutte le Istituzioni, all’Anas, al Prefetto, e così via. Abbiamo inteso sempre far notare le anomalie che affliggono la Costiera Amalfitana e la pericolosità della Strada Statale 163. Purtroppo possiamo solo sollecitare, ma non abbiamo alcun potere decisionale: questo tocca ad altri. Noi evidenziamo solo le frequenti anomalie che si verificano sulle nostre strade. Porto un esempio: lo scorso 11 maggio il Giro d’Italia è transitato per la Costiera Amalfitana: l’intero tratto compreso tra il bivio di Ravello e Positano è stato asfaltato e, come quasi sempre capita, il nuovo strato di asfalto è stato posto sopra quello vecchio. Dopo circa 4 mesi sono stati eseguiti dei lavori sulla S.S. 163 per svariate centinaia di metri, lungo il tratto Conca dei Marini – Furore. Già ad ottobre una strada da poco asfaltata risulta nuovamente dissestata, e quindi pericolosa. Ad oggi quel tratto versa nelle stesse condizioni di pericolosità. E la cosa gravissima è che nessuno dice nulla in quanto per tutti è forse diventata la normalità, salvo poi ricordarsi che qualcosa si poteva fare quando accadono episodi tragici. In tali occasioni se ne parla per qualche giorno e poi tutto passa nel dimenticatoio».
Ed allora per concludere cosa pensa si potrebbe fare?
«Ritengo che gli Enti preposti sappiano molto bene cosa dovrebbe essere fatto. Ci vorrebbe solo la volontà di volerlo fare ed è ciò che a mio parere manca. Io ho sempre pensato che nella vita vadano sempre prima sistemate le cose che si posseggono per poi passare ad altro. Sento parlare di una inutile galleria fra Maiori e Minori, o di altri progetti futuri. Ed allora mi viene spontaneo chiedermi: ma i fondi da investire in progettualità future non potrebbero essere utilizzati per mettere in sicurezza in maniera definitiva la S.S: 163, anziché approcciare a nuove opere che immagino non saranno viste nemmeno dai figli dei figli dei figli dei nostri figli? Mi piacerebbe che la risposta al mio quesito arrivi da chi ha potere decisionale. Una cosa è certa: i cittadini sono veramente stanchi di convivere con continui disagi che quotidianamente passano dalla chiusure delle strade ai dissesti idrogeologici di vario genere, visto che le problematiche che insistono sulla Costiera Amalfitana non sono mai state affrontate in maniera seria e strutturata! E nel contempo sono anche stanchi nel dover valutare che le istituzioni politiche pensino alla Costiera Amalfitana come ad un luogo dove poter trascorrere un sereno weekend piuttosto che come un territorio fragile e con problemi importanti da affrontare e risolvere in maniera concreta».