Sanità. Vietri (Fdi), anche Coscioni boccia De Luca - Le Cronache
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Sanità. Vietri (Fdi), anche Coscioni boccia De Luca

Sanità. Vietri (Fdi), anche Coscioni boccia De Luca

“Che i campani preferiscano raggiungere le strutture private convenzionate di Lombardia e Lazio per curarsi non ci sorprende. Ma che a confermare questo ennesimo fallimento della sanità regionale sia proprio l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, di cui è presidente il consigliere politico del governatore De Luca, Enrico Coscioni, la dice lunga sulla grave crisi in cui versa il sistema sanitario della Campania”. Lo dice, in una nota, la deputata Imma Vietri, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Commissione Affari Sociali commentando il report dell’Agenas sulla mobilità sanitaria. “La Campania, solo nel 2022, ha speso 222 milioni 493 mila 134 euro per i propri residenti che si sono diretti altrove per curarsi. E, rispetto ai saldi regionali, è passata da un saldo negativo di 29 milioni 191 mila 407 euro ai 42 milioni 104 mila 975 euro del 2022, peggiorando il saldo negativo di circa 13 milioni di euro. Insomma, i ‘viaggi della speranza’ aumentano e a pagarne le conseguenze soprattutto economiche è proprio la Campania. Siamo certi che però, anche di questi dati negativi, il governatore De Luca non parlerà. Così come continuerà a non occuparsi dei reparti che chiudono negli ospedali, delle file di ambulanze davanti ai pronto soccorso, delle interminabili liste di attesa ecc.. Le sue priorità ormai sono solo le imitazioni di Crozza e la sua carriera personale all’interno del Pd. I problemi della Campania, per lui, non sono mai al primo posto. E’ questa la realtà che i cittadini conoscono perfettamente e che De Luca non può più nascondere” conclude Vietri.
Nappi (Lega): per le cure ci si affida ai “tour della speranza”, ai campani De Luca ha tolto anche quella
“De Luca è riuscito perfino a togliere la speranza ai pazienti campani, perché la nostra regione fa segnare una spesa monstre di 222 milioni e mezzo di euro, per chi va a curarsi fuori dalla Campania. A certificare questo ennesimo fallimento è addirittura l’Agenas, guidata da Coscioni, fedelissimo del governatore, quindi De Luca ha poco a cui appigliarsi durante i sermoni in cui racconta i suoi falsi primati. La situazione non è più tollerabile, la salute in Campania deve tornare ad essere un diritto, non un’elemosina”. Lo afferma Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania. Prof. Avv. Severino Nappi Capogruppo Lega Consiglio regionale della Campania Coordinatore Lega Città Metropolitana di Napoli.
La replica di De Luca
“I dati contenuti nel report dell’Agenas sono delle grandi palle se non si parte dal presupposto degli strumenti, ovvero del personale e delle risorse economiche, con cui la Regione governa la sanità. La Campania ha il livello più basso di personale e di risorse finanziarie trasferite dal fondo sanitario nazionale, la cui gestione da parte di tutti i Governi è delinquenziale; fare dunque raffronti con altre regioni è un atto di cialtroneria. Anzi, in relazione a tali dati di partenza abbiamo fatto miracoli, come testimoniato durante la gestione del Covid, dove non abbiamo avuto i morti per strada o nelle residenze per anziani”. Così il governatore Vincenzo De Luca, intervenuto a Castel Volturno al Pineta Grande Hospital per un evento sui percorsi di cura del piede diabetico, ha commentato i dati diffusi ieri dall’Agenas sulla mobilità sanitaria regionale, che vedono la Campania tra le regioni da cui ci si sposta di più per curarsi. “In Campania – ha aggiunto – abbiamo 10,9 dipendenti nella sanità pubblica ogni mille abitanti, in Emilia Romagna sono quasi il doppio, 18,2, in Veneto e Lombardia 15. Nel 2022 avevamo 60 euro procapite in meno per quanto concerne le risorse del fondo nazionale rispetto alla media nazionale, quest’anno abbiamo recuperato e stiamo a 30-40 euro, ma siamo sempre l’ultima regione per il riparto del fondo nazionale. Negli ultimi dieci anni la Campania e i suoi cittadini sono stati depredati per la sanità di 3 miliardi di euro, quasi 300 milioni di euro l’anno”