Salerno “Il Tribunale del Riesame non ha chiarito perché dovrebbe ritenersi che Giordano non rispetterebbe le prescrizioni“. Lo scrive la Cassazione per il 53enne di origini napoletane Agostino Giordano che a luglio è finito in carcere con l’accusa di aver partecipato al .furto effettuato insieme a dei complici nel 2021 al caveau di una banca a Salerno. La suprema Corte annulla l’ordinanza del Riesame (al quale il legale difensore aveva prestato istanza di revoca della misura cautelare che aveva confermato la decisione del gip del Tribunale di Salerno (detenzione in carcere) e rinvia davanti al collegio del Tribunale del Riesame (in diversa composizione) la posizione di Agostino Giordano I fatti risalgono all’estate di due anni fa, precisamente tra il 23 e il 25 luglio 2021, quando fu compiuto un audace colpo ai danni della Banca di Credito Cooperativo – Campania Centro, situata a Salerno. Il cuore dell’azione criminale fu il caveau della banca, che subì danni devastanti. Le cassette di sicurezza furono aperte e svuotate, mentre la cassaforte, contenente una somma considerevole di circa 140mila euro in contanti, fu forzata e completamente ripulita. Gli autori del furto utilizzarono abilmente attrezzi meccanici ed elettromeccanici per attraversare la rete fognaria sottostante i locali della banca. Grazie a un foro praticato nella solida parete di cemento armato, fecero irruzione nel caveau, portando via l’immenso carico di denaro contante e oggetti preziosi. Successivamente, riuscirono a dileguarsi attraverso il labirinto fognario. Purtroppo, ben 96 persone, titolari delle cassette di sicurezza depredati, si trovarono vittime di questo audace colpo. Tra gli oggetti trafugati, vi erano anche numerosi e inestimabili ex voto preziosi, custoditi nella cassaforte della parrocchia di “Santa Maria delle Grazie” a Siano, in Piazza San Rocco. Gordao fu incastrato da alcune impronte lasciate su una bottiglietta d’acqua rinvenuta nei pressi di un foro servito per accedere al caveau. “Anche laddove si ritenesse provata la sua partecipazione al furto, non emergerebbe in alcun modo il ruolo da lui assunto nella commissione del reato. Non sarebbe, quindi, possibile apprezzare la concretezza ed attualità di detto pericolo, specie ove si consideri che il furto risale a due anni fa” si legge nel ricorso accolto dalla Cassazione. Richiesta accolta e decisione dei giudici annullata per una nuova udienza a Salerno
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