Franka Rajkovic: “Non è stato facile proseguire le terapie dei bambini con spettro dell'autismo” - Le Cronache
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Franka Rajkovic: “Non è stato facile proseguire le terapie dei bambini con spettro dell’autismo”

Franka Rajkovic: “Non è stato facile proseguire le terapie dei bambini con spettro dell’autismo”

di Lorenzo Rotolo

Durante il percorso della vita alcune persone vengono colpite da diverse patologie, tra queste purtroppo anche molti bambini, che presentano disturbi o ritardi del neurosviluppo. Tra le persone che si occupano di riabilitarli o abilitarli vi è la figura del logopedista, come Franka Rajkovic, una logopedista successivamente specializzatasi in analisi del comportamento e che, grazie a questi studi, coniuga la professione della logopedista a quella di analista del comportamento. In cosa consiste il suo lavoro? “Il mio lavoro consiste nel far acquisire al bambino tutte le abilità che non ha oppure che sono deficitarie, partendo dal linguaggio e passando alle abilità accademiche, recettive, motorie e di autonomia. In più correggo tutti i comportamenti problematici che i pazienti presentano. Cerco di far avvicinare il loro sviluppo il più vicino possibile ai bambini neurotipici.” Di chi si occupa? “Prevalentemente con bambini con diverse patologie ma in particolar modo quelli affetti da disturbo dello spettro autistico.” Quindi i suoi pazienti sono solo bambini? “In passato ho lavorato anche con adulti colpiti tra diverse patologie neurologiche, ma negli ultimi 15 anni, grazie alla specializzazione in analisi del comportamento, mi occupo solo con l’età evolutiva (0-18 anni).” Perché le piace questo lavoro? “I miei pazienti mi danno grande soddisfazione, per esempio vedere un bambino che impara a parlare mi riempie il cuore di gioia. Con questi bambini e loro famiglie si crea un rapporto che va oltre il lavoro, che io considerò una missione.” Mi parli meglio di questo rapporto con i suoi pazienti “Per fare questo lavoro ci vuole tanto amore, solo così si può lavorare con questi bambini con i quali passiamo tante ore, non solo al centro riabilitativo ma anche a casa e a scuola, dove aiutiamo gli insegnanti nella loro gestione. Sono sempre a disposizione dei genitori per assisterli in ogni situazione problematica relativa al paziente.” Qual è il suo ambiente lavorativo e come si trova? “Io lavoro in un centro di riabilitazione che si trova a Battipaglia, sono coordinatore del reparto per l’autismo e oltre a questo centro coordino tutti i trattamenti per i bambini con autismo in diversi centri di riabilitazioni accreditati nella provincia di Salerno. In più sono un formatore dei tecnici del comportamento per cui li abilito a questa professione, formandoli sia dal punto teorico ma soprattutto da quello pratico. Mi sono sempre trovata benissimo con tutte le mie colleghe, e dico colleghe perché purtroppo c’è una carenza di figure maschili in questo campo che sono molto richiesti per lavorare con i ragazzi più grandi.” L’avvento del covid ha modificato il suo lavoro? “Anche noi come le scuole abbiamo imparato a lavorare da remoto, ma potete immaginare quanto sia difficile farsi seguire dai nostri pazienti in questa modalità per cui è fondamentale la collaborazione dei genitori che, seguiti dai noi, riescono anche se solo in parte a portare avanti una programmazione terapeutica.”