All’indomani della notizia che la regione Campania ha emanato un provvedimento di sospensione dell’autorizzazione integrata ambientale per 60 giorni, Mario Pisano, presidente Fonderie Pisano & C SpA, ha voluto spiegare che “il documento ricevuto su iniziativa dei competenti Uffici della Regione Campania si configura dal punto di vista tecnico/giuridico nell’avvio del procedimento di adozione del provvedimento di diffida a rimuovere completamente la permanenza delle criticità evidenziate nella relazione ispettiva finale del Dipartimento Arpac di SALERNO“. Secondo Pisano, “entro quindici giorni dal ricevimento del provvedimento (pervenuto nella giornata di eri) l’azienda ha facoltà di produrre osservazioni, scritti, memorie ostative alla sospensione”. Il presidente ha anche confermato che le attività dello stabilimento non sono state al momento sospese. “Si ribadisce da parte dell’azienda la più piena e totale collaborazione con le autorità – prosegue Pisano – che procedono ai rilevamenti e alle ispezioni. Con il pool di tecnici interni ed esterni in queste ore si prosegue nella messa a punto di tutti gli interventi che possano ottemperare alle prescrizioni evidenziate e richieste”. Il presidente ha sottolineato il “massimo sforzo dal punto di vista operativo per eliminare le cause strutturali delle criticità segnalate. Occorre, altresì, aggiungere che la proprietà ha avviato da tempo tutte le azioni necessarie al reperimento del suolo necessario al fine di realizzare il percorso di delocalizzazione che si ritiene inderogabile sia per le modifiche intervenute nell’assetto urbano della zona di Fratte/Via dei Greci che per rendere attuabile il programma di sviluppo aziendale con la conseguente tutela degli attuali livelli occupazionali”. Frattanto, domani, alle ore 11, nel bar-libreria Verdi, l’associazione e il Comitato Salute e Vita hanno organizzato una conferenza stampa, per discutere “delle gravi responsabilità di alcune istituzioni, oltre che della politica, che ancora una volta agiscono da muro di gomma, mantenendo un silenzio assordante, senza compiere il proprio dovere e senza tutelare i cittadini e gli stessi lavoratori delle Fonderie. “Da parte nostra – spiega il presidente Lorenzo Forte – individuiamo come unici responsabili di questa emergenza ambientale e sanitaria, l’imprenditore fuori legge e chi in questi decenni non ha vigilato, individuando l’organizzazione sindacale CGIL come tra i primi responsabili e complici di questa grave situazione. Auspichiamo che la magistratura possa identificare le responsabilità, le tante omissioni e complicità, che stanno lentamente venendo fuori”.
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