di Andrea Pellegrino
L’Asl si muove nella zona della Valle dell’Irno. Lo fa tramite l’istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno ed il programma Spes (già attivo nell’area della Terra dei Fuochi) con il quale si avvierrà l’atteso monitoraggio della popolazione che vive nei dintorni delle Fonderie Pisano. Le comunicazioni sono già arrivate agli interessati. Si tratta di una indagine medica che coinvolgerà quattrocento residenti dei comuni della Valle dell’Irno, scelti casualmente all’interno delle liste elettorali. Il protocollo prevede una visita medica generale, un questionario e un prelievo di sangue su cui saranno eseguite analisi biologiche – cliniche, chimiche e genetiche. Lo studio tende a valutare eventuali incidenze sul corpo umano dell’inquinamento atmosferico della zona e nasce, soprattutto, dopo la battaglia condotta dai comitati contro le Fonderie Pisano di Fratte. Con dati scientifici alla mano si tenterà, dunque, di dimostrare il nesso, o meno, tra i fumi delle Fonderie ed eventuali patologie oncologiche che hanno colpito diversi residenti della zona della Valle dell’Irno. Il tutto mentre la Procura della Repubblica di Salerno prosegue la sua indagine sulle cartelle cliniche consegnate dagli stessi cittadini negli ultimi mesi. A giorni dovrebbe essere consegnata la perizia tecnica richiesta dal pubblico ministero Roberto Penna. In piedi resta comunque l’ipotesi della delocalizzazione dell’impianto (tra le ipotesi c’è Buccino), sottoposto – per quanto riguarda il sito di Fratte – a revisione di Aia (autorizzazione integrata ambientale) e di Via (valutazione di incidenza ambientale) da parte della Regione Campania che di recente ha chiesto ed ottenuto ulteriori chiarimenti da parte della proprietà Pisano.