Fondazione Alario, parla il presidente D'Aiuto - Le Cronache
Attualità

Fondazione Alario, parla il presidente D’Aiuto

Fondazione Alario, parla il presidente D’Aiuto

di Andrea Orza

Tra le sempre più numerose contraddizioni dei nostri tempi potranno le reminiscenze dei paradossi parmenidei venire in soccorso? La Fondazione Alario per Elea Velia affonda le sue radici nella filosofia eleatica. Il carismatico complesso si colloca a metà tra un’accademia del sapere e un giardino arcadico e atemporale. L’avvocato penalista e Presidente del Cda della Fondazione Marcello D’Aiuto, illustra le possibilità d’intervento culturale nell’area del Cilento. La Fondazione Alario e il richiamo alla libertà d’istruzione. “La Fondazione Alario rappresenta da trent’anni l’“impresa sociale” come incentivo di riqualifica territoriale. Il complesso situato ad Ascesa comprende Palazzo Alario, ristrutturato dall’architetto Paolo Portoghesi e dall’ing. Vittorio Gigliotti; il Teatro all’aperto “Zenone”, il portico “La Passeggiata dei Filosofi”, il cine-teatro Auditorium “Parmenide” e la foresteria “Il Ritrovo di Parmenide”. La denominazione delle aree, accuratamente adibite alle diverse attività eludono alla scuola eleatica, corrente filosofica presocratica che si conciliata al carattere della Fondazione. Nel tempo abbiamo accolto ospiti del panorama contemporaneo che rappresentano l’attuale pensiero parmenideo. I valori della Fondazione sono legati ad una mescolanza polifunzionale votata alla valorizzazione del territorio, l’organizzazione di attività culturali, artistiche o ricreative.” Quali azioni sociali possono fare la differenza? “La Fondazione Alario per Elea-Velia segue un ordinamento non commerciale e senza scopi di lucro che contribuisce alla causa sociale nel senso umanitario del termine. I nostri laboratori vengono messi a disposizione per bambini, adolescenti e giovani adulti. Ci auguriamo anche questa estate di riempire ogni porzione della struttura per lasciare un’impronta significativa al patrimonio artistico e culturale già consolidato. Molto spesso, disporre di una struttura non basta, c’è bisogno di creare una fiducia che renda possibile la cooperazione tra le associazioni locali. La Fondazione, punta in particolar modo a diventare un polo di coordinazione collettiva e giovanile. Intervenire dinamicamente promuovendo un messaggio didattico e d’inclusione culturale nel rispetto del territorio.” È possibile richiamare l’attenzione sul Cilento come principale oasi della cultura nel Mezzogiorno? “Spesso sono la poca disponibilità al dialogo o semplicemente un sentimento irresponsabile ad impedire la corrispondenza tra domanda e offerta. La crescita dell’area del Cilento sarà possibile solo invocando l’identità e la dedizione sociale dei suoi abitanti. La Fondazione Alario, come simulacro del movimento filosofico parmenideo vuole essere compatibile all’innovazione corrente e affermare un’espressione formativa all’avanguardia”