Foce Irno: nuvole di tempesta in arrivo - Le Cronache Ultimora
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Foce Irno: nuvole di tempesta in arrivo

Foce Irno: nuvole di tempesta in arrivo

Michelangelo Russo

Il Consigliere comunale Roberto Celano ha rotto il silenzio dell’opposizione in Consiglio. E’ stata una denunzia coraggiosa e documentata; Celano è un commercialista, e ha parlato, mentre nell’opposizione militano fior di avvocati che non hanno detto sinora una parola su una questione che sta tutta nel rispetto delle norme di legge. Quelle di Celano sono accuse gravissime, che sottendono ipotesi di gravi reati. Qualcuno dell’Amministrazione cittadina dovrà pur rispondere. Ma il Comune sta in silenzio, aspettando che passi la buriana. Nel frattempo il Sindaco Napoli, di fronte al montare dello sdegno per la scomparsa di centinaia di posti di parcheggio pubblico al centro della città, è andato ad inaugurare al Lungomare Colombo il nuovo parcheggio privato interato, di 24 posti appena, esaltando il contributo di una manciata di box (privati!) all’efficientamento della circolazione viaria. Giunge anche notizia che già una trentina di firme di cittadini sarebbe stata raccolta dal comitato degli indignati. Ma pare anche che una interrogazione parlamentare sia partita. Pare anche che Sinistra Italiana si stia muovendo. Nel frattempo, come ha scritto Alfonso Malangone nei giorni scorsi, il Comune ha approvato una variante che consente il cambio di destinazione urbanistica dei due nuovi grattacieli, che consentirebbe tra cinque anni un passaggio da albergo e uffici a civili abitazioni. Le alchimie amministrative, insomma, consentirebbero, nei programmi, un affare di decine di milioni di euro, come è accaduto per il Crescent. Ma stavolta siamo ancora in tempo per evitare uno sfregio alla città e ai cittadini. L’esposto di Celano arriverà nelle mani della Procura. Che, pur gravata e intasata dal mare di processi, pur impegnata in inchieste clamorose, come il caso Alfieri e quella sui falsi permessi agli immigrati, avrà, per l’inchiesta su Foce Irno, un compito abbastanza semplice e veloce. Come abbiamo già detto, tutto ruota intorno ad un atto, quello della vendita notarile dei suoli del febbraio dell’anno scorso. Nell’atto il notaio fa dichiarare alle parti (cioè il Comune e la società acquirente) che i suoli sono liberi, tra l’altro, anche di vincoli. E questa sembrerebbe proprio una falsità, una gravissima falsità in atto pubblico a fede privilegiata. Perché sul suolo vige un onere reale, cioè un peso, che ha la sua fonte nell’art.8 della legge 28 ottobre 1986 n° 730, che testualmente afferma “la destinazione delle aree di sedime degli stabilimenti ammessi alla delocalizzazione è regolata con convenzione da stipularsi con il Comune ed è vincolata a soddisfare esigenze produttive, sociali e pubbliche”. Dunque, solo queste tre possibilità vi sono. Ma il Comune di Salerno fa di più che adottare un semplice schema di convenzione tipo, come prevede il comma 2. Procede direttamente all’acquisto dell’ex Cementificio dopo avere adeguato il piano urbanistico dell’area esattamente a quanto voluto dalla legge, che esplicitamente voleva evitare speculazioni edilizie sui suoli abbandonati. Il Comune di Salerno acquista il suolo dopo averlo destinato a verde pubblico e parcheggio. E dichiara nel contratto, pagando il suolo quattro soldi, che la destinazione a parcheggio è la causa essenziale dell’acquisto. Per questo, non paga nemmeno l’IVA. Insomma, riconosce l’esistenza del vincolo di legge. Orbene, qualche anno fa il Comune cambia la destinazione urbanistica del parcheggio, che diventa alberghiera e di servizi. Ma questa iniziativa del Comune non può cambiare un vincolo della legge statale, contemplato nel contratto del 1995. Qui il Comune ha seguito cattivi consiglieri giuridici. Perché il vincolo contrattuale è rimasto. Solo che in maniera funambolica viene taciuto quando a febbraio 2024 si va davanti al notaio. Orbene, il notaio, che, come sappiamo, nella vendita di un immobile va a prendersi il titolo derivativo che attesta la veritiera proprietà del venditore, in questo caso ha acquisito il titolo di proprietà del Comune, venditore, lo ha citato nel nuovo atto di vendita (chiaramente dopo averlo letto), ma, pare dalla lettura dell’atto a sua firma, nessun chiarimento pare aver chiesto ai contraenti su quel vincolo di destinazione a parcheggio stabilito nel contratto del 1995 tra Comune e Italcementi. Tant’è che accetta la dichiarazione pura e semplice delle parti contraenti, che affermano che non esistono vincoli. E il miracolo avviene! L’affare è concluso. Il vincolo? Nessun problema! Abbiamo dichiarato che non c’è alcun vincolo! Il bello, come ha scritto già Malangone, che quei suoli erano anche parte del patrimonio indisponibile del Comune, per regolamento dello stesso Comune di Salerno. Erano stati acquistati con il contributo dello Stato, e non si potevano vendere se non dopo una speciale procedura di declassificazione. Non avvenuta. Quindi, c’era anche un vincolo specifico di indisponibilità, per legge, avendo il Comune acquistato il suolo con denaro dello Stato (e non ci poteva essere una speculazione sopra, lucrando, per ora, 12 milioni di euro). C’erano perciò ben due vincoli. Totalmente sottaciuti nell’atto notarile. Che avverrà adesso? Lo diremo nel prossimo articolo. A presto!