di Monica De Santis
“Credo di lasciare una città un po’ più sicura rispetto a quella che ho trovato, ma non per colpa dei miei predecessori naturalmente, tra di noi non ci diamo mai consigli, perché ogni questore che arriva dà la propria impronta”. Così il questore Ficarra, saluta i salernitani. Dal primo giugno infatti, non sarà più lui a capo degli agenti della Polizia di Stato di Salerno e a pochi giorni dal suo pensionamento, traccia un bilancio della sua esperienza a Salerno e provincia e lo rispondendo alle critiche ricevute in merito dal caso maxischermo per la partita Salernitana - Udinese… “Mi spiace che da parte di qualcuno ci sia stata presunzione e irresponsabilità su questa vicenda. Qualcuno ha pensato di essere un tuttologo e di potersi intendere di qualsiasi cosa. Quando si organizza un evento, per legge la conformità delle misure di sicurezza al fine di salvaguardare l’incolumità pubblica, è demandata ad un comitato del quale fa parte non solo il questore, ma il Prefetto, il comandante dei vigili urbani, i carabinieri, la finanza, il comandante dei vigili del fuoco, che valutano se ci sono le condizioni. In questo caso ci siamo trovati di fronte a qualcuno che ha avuto la presunzione di ritenere che il proprio sistema approntato era valido,senza salvaguardare la vita delle persone. – ha spiegato ancora il Questore di Salerno – Questa è presunzione e scorrettezza, intanto perchè non sono competenze tue, ma di altri e poi è facile giocare con la vita degli altri, ma con la responsabilità delle istituzioni. Perchè se poi per il maxi schermo, anzichè andarci 3000 persone, come dicevano, ce ne andavamo, come noi pensavamo 7mila, 8mila, o 10 mila e succedeva un incidente, gli organizzatori non si sarebbero presi la responsabilità, perchè avrebbero detto che il loro piano era stato approvato dalle istituzioni. E questa è una cosa che ci è dispiaciuta molto”. Ficarra spiega ancora che “mettere il maxi schermo sarebbe stato da irresponsabili. Se fosse esploso un petardo in mezzo a quegli 8mila, 10mila e la gente scappava, spingendosi e calpestando che cosa sarebbe potuto succedere? un’altra piazza San Carlo? E allora come si fa da parte di chi ha organizzato, da parte di chi ha supportato e che ha fatto premura per mettere questo maxi schermo, non valutare questo rischio. Non hanno valutato questo, perché poi la responsabilità sarebbe stata di altri e allora no, bisogna fare le cose ognuno nella propria responsabilità. Quello che abbiamo fatto noi era valutare se la cosa era fattibile. - prosegue il Questore – Abbiamo dato tre possibilità, ci siamo riuniti fino alla domenica mattina, per vedere se le misure approntate potevano essere idonee e purtroppo non lo sono mai state. Avevamo detto che quella era comunque una partita di calcio, anche se non veniva vista in uno stadio, la tifoseria era ed è sempre la stessa e a quella si sarebbero aggiunte famiglie con i bambini e noi dovevamo garantire la sicurezza di tutti. Bisognava fare quindi dei controlli, approntare un piano per i controlli, ma questi controlli non venivano approntati da parte di chi avrebbe dovuto e quindi il parere è stato negativo”. Il Questore subito dopo ha parlato dei suoi quattro a Salerno e dei ricordi che lo legano alla città… “Sono due i ricordi più belli che mi rimarranno di Salerno. Intanto le bellezze paesaggistiche di questa provincia meravigliosa. Quando sono arrivato a Salerno sono stato invidiato da una serie di miei colleghi che volevano venire al mio posto. E poi i riconoscimenti che ho avuto dalla gente per strada, dalla gente comune, che all’indomani delle operazioni quando mi incontravano mi facevano i complimenti”. Tra le operazioni di cui va particolarmente orgoglioso Ficarra ricorda “Un’intervento fatto poco dopo il mio arrivo. La città era allarmata e preoccupata da quello che avveniva sul Lungomare, dove si spacciava a cielo aperto. Dopo alcuni mesi che sono arrivato abbiamo fatto un’operazione in cui abbiamo arrestato 24 extracomunitari. Sappiamo che non è facile risolvere il problema solo con un’operazione, che facciamo noi e anche le altre forze di polizia. Però quella operazione fu di alto impatto perché abbiamo eliminato uno spaccio che andava avanti da anni, quasi sotto gli occhi di tutti. Poi abbiamo fatto tante indagini soprattutto verso i reati commessi nell’ambito della pubblica amministrazione. Abbiamo cercato di fare il massimo in questa direzione, perché sono tra quelli convinti che questi sono i reati più odiosi. Perché i reati commessi da coloro a cui noi abbiamo dato la nostra fiducia col nostro voto, cioè coloro a cui la gente ha deposto nelle proprie mani la propria vita, i propri soldi, la propria fiducia e poi commettono dei reati negli interessi di bottega o di un sistema o di altro, sono gravissimi. Quindi sono orgoglioso, di aver avuto la possibilità, grazie alla presenza del procuratore Borrelli , del nostro capo della Mobile Marcello Castello, di aver potuto indirizzare l’attenzione verso i reati della pubblica amministrazione, senza tralasciare le operazioni fatte nei confronti della criminalità organizzata”.