di Redazione Cronache
A Salerno è provincia è vera e propria rivolta delle farmacie. A denunciare lo stato di agitazione imminente che si tradurrà in pochissimo tempo, qualora non fossero esaudite le richieste presentate già nel mese di ottobre da parte dei sindacati al consorzio farmaceutico interprovinciale. Richieste non di poco conto, oltre a un disagio effettivo che colpirebbe inevitabilmente una considerevole parte della popolazione in un periodo dell’anno particolarmente delicato, proprio in considerazione dell’ormai imminente “pausa” dettata dalle festività natalizie e di fine anno. Le criticità evidenziate da Cgil, Cisl e Uil, nelle persone di Alfonso Rianna, Miro Amatruda e Giuseppe Russo, riguardano i più disparati aspetti organizzativi, lavorativi e privati dei lavoratori presenti all’interno delle farmacie che fanno riferimento al consorzio farmaceutico intercomunale, con particolare riferimento ai comuni di Cava de’ Tirreni, Eboli, Salerno e Scafati. Le problematiche irrisolte evidenziate dai sindacati riguardano, in ordine sparso, i turni di lavoro nelle farmacie del consorzio (comunicati con eccessivo ritardo, non consentendo ai dipendenti di organizzare finanche la propria vita privata, bloccando anche le possibilità di procedere al cambio turno interno), la fruizione delle ferie, i corsi di formazione sulla privacy, l’organizzazione dei turni di lavoro con almeno due unità garantite all’interno della farmacia, telecamere e strumenti antitaccheggio per aumentare le misure di sicurezza nelel ore notturne, la richiesta di pagamento delle ore eccedenti come lavoro straordinario, la mancata corresponsione della quattordicesima e la costituzione del fondo salario accessorio per finanziare la reperibilità, le intennità festive, gli straordinari e altro ancora. Quattordici, in totale, i punti evidenziati dai sindacati che hanno per questo richiesto un incontro immediato al consorzio, comunicando inoltre “ lo stato di agitazione dei dipendenti e, in assenza, si chiede al Prefetto di attivare le prescritte procedure di raffreddamento del conflitto”. In merito si è espresso anche il consigliere regionale di opposizione Alberico Gambino, il quale ha riferito che “i lavoratori lamentano e segnalano da mesi una serie di criticità operative e di esercizio del potere direttivo e funzionale che non solo riverberano effetti negativi sulla gestione interna ed esterna del Consorzio, con conseguente criticità della sua funzionalità rispetto agli utenti, ma anche e soprattutto comprimono anormalmente i diritti dei lavoratori finanche esercitando assurde, incomprensibili ed inaccettabili minacce come quelle rappresentate dal differire a data da destinarsi il pagamento della tredicesima mensilità contrattualmente codificata e temporalmente stabilita”. Per il consigliere regionale si tratta di una “situazione paradossale che vede un’azienda pubblica versare in condizioni critiche, anche economiche, semplicemente perchéi poteri direzionali anziché risolvere conflitti e vertenze da mesi sul tavolo della contrattazione aziendale si attardano negli inadempimenti ovvero sviluppano poteri e comportamenti che possono essere oggettivamente intesi come “ritorsivi”. In tal senso è stata richiesta una celere e proficua riunione d’urgenza tra tutte le personalità coinvolte nella vicenda.