di Michelangelo Russo
Sono le diciotto, e Corso Vittorio Emanuele è affollato come in un sabato qualsiasi, quasi che il COVID si fosse nascosto per il momento. Sotto il portone sbarrato del vecchio Tribunale uno striscione inconsueto intima di tenere giù le mani dagli spazi pubblici. Gli striscioni sotto il Tribunale, di norma vietati, pure sono apparsi negli anni passati, quando i cortei di protesta della generazione del settantotto finivano sotto il vecchio edificio chiedendo la libertà per arrestati per motivi collegati alla lotta politica. I decenni sono passati, ma stasera un nuovo striscione chiede nuovamente libertà: non per specifiche persone, ma per un palazzo. Un edificio bello e austero, intristito da un incipiente abbandono che pare strumentale a osceni disegni speculativi. La piccola folla di stasera è stata chiamata a raccolta da un gruppo social che si chiama Coraggio Salerno. Sorprendentemente ci sono molti giovani e non vecchi nostalgici e lamentosi. E si tratta di giovani arrabbiati. Anzi, incazzati!
L’articolo completo sull’edizione digitale di oggi