di Erika Noschese
Prosegue, su queste colonne, il report per tenere alta l’attenzione sul tema delle concessioni balneari in vista dei bandi comunali che riguarderanno tutte le coste italiane, in virtù di quanto stabilito dalla Bolkestein. A parlarne, questa volta, è Raffaele Esposito, presidente regionale di Fiba Confesercenti e con un ruolo nazionale per quanto riguarda lo sviluppo balneare ecosostenibile, nonché proprietario del lido “Aruba” a Camerota.
Nel 2027 la “geografia” della costa salernitana potrebbe cambiare più o meno radicalmente. Che sensazioni ci sono, in merito?
«La situazione del comparto balneare è attenzionata da sempre dalla nostra confederazione di categoria. Siamo stati tra i primi sindacati in Italia a dotarsi di questa commissione di lavoro che presiedo io, per ovvie ragioni, dedicate allo sviluppo balneare ecosostenibile con associazioni ambientali quali Legambiente e WWF. Tra questi, i progetti che abbiamo fatto lungo la costa del Parco Nazionale del Cilento e i lidi del Parco: insomma, buone pratiche che speriamo possano essere sempre più riconosciute con possibili sistemi di premialità. Quindi, con l’offerta tecnica nei prossimi bandi che si dovranno comunque pubblicare e risolvere entro giugno 2027, per poi riassegnare definitivamente le concessioni. Almeno, stando alla legge 166, entro settembre 2027: quindi la partita dovrebbe esaurirsi in questo lasso temporale».
In tanti auspicano che ci sia tutela per gli attuali concessionari e che, in caso di nuovo affidamento, ci possa essere un congruo bonus per chi perde praticamente tutto. Questo timore è uguale allo stesso modo ovunque? Ci sono zone in cui è più sentito? Zone in cui non ci si preoccupa?
«Volendo guardare il bicchiere mezzo pieno, ci sono ancora tre stagioni balneari a disposizione, considerando la possibilità che le pubbliche amministrazioni ritenessero di rispettare questo periodo temporale previsto dalla Commissione Europea. Alcune amministrazioni stanno già sbagliando, a nostro avviso, attuando bozze di evidenze che ci lasciano perplessi, anche perché entro marzo di quest’anno, quindi dal prossimo mese, dovrebbe arrivare la nota del Mit per quanto riguarda la partita relativa agli indennizzi da garantire al concessionario eventualmente uscente. L’indennizzo, insomma, utile per far fronte al contenimento delle spese e alla possibilità di non perdere assolutamente tutto, regalando il proprio lavoro a favore di qualcun altro. Dopo la mappa che era stata fortemente voluta, e a questo punto riteniamo che sia stato così soltanto per perdere tempo, non si è avuto il coraggio di barattare in sede europea un’equa ripartizione di quelle che sono le istanze del tessuto economico e sociale riferito al settore balneare italiano, considerando le prerogative della concorrenza. Laddove c’è spazio disponibile, oppure laddove c’è la possibilità di far decadere alcune concessioni che non rispettano requisiti di rating di legalità, trasparenza, come ad esempio coloro che hanno contenziosi eterni con le pubbliche amministrazioni, si poteva favorire, a nostro avviso, una maggiore fetta di spiaggia eventualmente disponibile da poter poi mettere all’asta al pubblico. Così facendo, saremmo andati a rafforzare il mercato della concorrenza senza andare ad intaccare il lavoro di onesti lavoratori, che al 90% in Italia è costituito da imprenditori, microimprenditori e lavoratori a conduzione familiare. Tuteliamo l’interesse dei lavoratori salernitani della provincia, che è fatta di grandi eccellenze, di grandi imprese che hanno riqualificato i nostri litorali offrendo dei servizi in linea con quelle che sono le esigenze del mercato nazionale e internazionale. Abbiamo un ecosistema che si riferisce alle aree protette, con bandiere blu, cinque vele di Legambiente e Touring: una serie di attenzioni che stanno veramente facendo in modo che questo angolo di paradiso, che è la nostra provincia, possa essere interamente valorizzato. Volendo essere puntigliosi, dovremmo migliorare qualche aspetto tra Salerno e la zona tra Battipaglia e Pontecagnano, che vivono criticità legate alle acque. Per il resto, invece, è una costa meravigliosa con due coste straordinarie anche dal punto di vista della sostenibilità, della qualità delle acque, dell’offerta turistica. Come Fiba Confesercenti, dobbiamo necessariamente stare al fianco dei nostri imprenditori: gli imprenditori sani e onesti, che hanno sempre rispettato le regole, vanno premiati e sostenuti nel continuare a fare il proprio lavoro, che è universalmente riconosciuto come un lavoro che riqualifica in maniera importante tutto il tessuto turistico della nostra provincia salernitana».
Gli investimenti dei balneari, non solo sull’esclusivo fronte mare ma anche nelle zone immediatamente adiacenti, potrebbero risultare vani. Fino al 2027 potrebbe esserci il rischio concreto di una paralisi dei servizi?
«Gli investimenti sono contenuti: non fermi, ma contenuti rispetto a questo clima di incertezza amministrativa a tutti i livelli, partendo dall’Europa fino a quella che è la legge che è stata partorita recentemente dal governo italiano. Questa non è una proroga: è un allineamento tecnico del periodo concessionario; quindi, sotto questo punto di vista favoriremo una serie di interlocuzioni anche con i nostri uffici legali. I nostri iscritti hanno già avuto i nostri pareri legali per le dovute tutele, necessarie per far fronte ad aspetti tecnico-amministrativi che non devono assolutamente compromettere, in questo momento, l’attività balneare che va sostenuta con forza.
Abbiamo già detto di investire sulla cosiddetta lista bianca che stiamo proponendo, per certificare i lavori svolti sulla sostenibilità ambientale, sul rating di legalità, sulle certificazioni ambientali e quant’altro, compresi i protocolli di intesa. Tanti aspetti che vanno compresi e vanno ad aggiungersi a un sistema virtuoso che i balneari italiani in generale, e i balneari di Salerno e della sua provincia in particolare, hanno già posto in essere da tanti anni, seguendo le indicazioni di Fiba Confesercenti».
I prezzi al cittadino per l’offerta sul mare o nelle strutture adiacenti potrebbero cambiare, anche a causa di questa possibilità di perdere tutto nel 2027?
«In alcuni contesti, meravigliosi dal punto di vista naturalistico, ancora si può fare il bagno con 8-10 euro al giorno, prendendo a noleggio uno o due lettini con un ombrellone. Parlo della zona a sud della provincia di Salerno, dove abbiamo riscontri straordinari: la costa tra Palinuro, Marina di Camerota, il Golfo di Policastro. Contesti naturalistici straordinari, così come la zona di Capaccio Paestum, un po’ più alto ma in linea con quella che è l’offerta turistica nella Costiera amalfitana. In bassa, bassissima stagione, così come in primavera, non abbiamo criticità: anzi, i nostri imprenditori già da anni lasciano i prezzi più o meno invariati. C’è una percentuale di aumento fisiologico, pari al 2-3%, ma non deve scoraggiare chi viene in vacanza qui perché bisogna guardare assolutamente i prezzi che devono essere esposti al pubblico e ognuno poi può decidere dove andare. Non deve essere un obbligo, quello di andare sulle spiagge che offrono i servizi: bisogna anche avere la possibilità di lasciare spazi puliti, curati e presidiati di aree attrezzate libere, perché ognuno deve poter avere la possibilità di farsi un bagno comodamente. Allo stesso tempo, diciamo sempre ai nostri visitatori di recarsi direttamente in spiaggia per fare una passeggiata in riva al mare, senza pagare alcuna quota. Da sempre noi sosteniamo queste politiche, che devono essere inclusive pur nel rispetto di chi offre un lavoro. Un mutuo rispetto tra l’utenza libera e l’utenza che preferisce sempre di più servizi in linea con quelle che sono le esigenze dell’ospite moderno, sia nazionale sia internazionale, che determinati servizi li pretende».





