di Erika Noschese
Tragedia sfiorata ieri mattina presso la caserma dei vigili del fuoco di Sant’Eustachio. Per cause ancora da accertare, mentre era in corso un’esercitazione antincendio con i volontari del nucleo comunale di protezione civile di Salerno sarebbe esploso un estintore. Ferito gravemente un volontario, L.D.V, queste le sue iniziali, trasportato all’ospedale Cardarelli di Napoli. Il giovane rischia di perdere un occhio ma avrebbe riportato gravi danni anche al volto. Al momento dell’esercitazione erano presenti anche l’assessore con delega alla sicurezza e protezione civile Claudio Tringali, insieme alla moglie, oggi presidente della fondazione Menna, dopo le dimissioni – atto dovuto – del marito quando ha assunto il ruolo di consigliere; sul posto anche il responsabile del nucleo Mario Sposito. Al momento, bocche cucite: i diretti interessati si avvalgono dalla facoltà di non provare nemmeno a spiegare come, in una caserma dei vigli del fuoco, si sia verificato un episodio così grave. Una tragedia per il volontario che opera a titolo gratuito, chiaramente come impone la legge, ma che ora rischia di riportare seri danni permanenti. Sul posto anche i carabinieri della locale stazione che stanno provando ad indagare su quanto accaduto ieri mattina. Al momento, l’ipotesi più accreditata è quella di un malfunzionamento dell’estintore. I controlli sono di competenza di una ditta privata che, verosimilmente, non si sarebbe preoccupata più di tanto della manutenzione. Stranisce il silenzio di Tringali: a lui il compito di chiarire come la protezione civile possa operare senza alcuna norma di sicurezza e non perchè i volontari siano sprovveduti ma perchè fanno, per amore, ciò che possono con i pochi strumenti a disposizione e nell’indifferenza generale. L’ex magistrato, infatti si è limitato a dire che sono in corso accertamenti per chiarire quanto accaduto. Troppo poco per chi riveste il doppio ruolo di responsabile della sicurezza e della protezione civile stessa. Dopo quanto accaduto, le dimissioni sono un atto dovuto, per rispetto verso la città e, soprattutto, nei confronti di un ragazzo che – per servire il prossimo – ha seriamente messo a rischio la sua vita. Bisognerebbe chiedersi come si può organizzare un’esercitazione così seria, con i pochi mezzi a disposizione. È noto a tutti che da anni il nucleo comunale fa i conti con una serie di difficoltà e mancanze, a partire dalle poche divise a disposizione e dai pochi corsi di aggiornamento che il Comune dovrebbe e potrebbe mettere a disposizione. Intanto, le condizioni di salute del volontario sono delicate ma stabili. A quanto si apprende rischia seriamente di perdere un occhio e bisognerà poi intervenire per il grave trauma facciale.