Enzo Ragone (Avs): un museo d’arte contemporanea - Le Cronache Attualità
Attualità Campania

Enzo Ragone (Avs): un museo d’arte contemporanea

Enzo Ragone (Avs): un museo d’arte contemporanea

Ultimi giorni di campagna elettorale anche per il giornalista Enzo Ragone, candidato come indipendente nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra per il Consiglio regionale nella circoscrizione della provincia di Salerno.

Che sensazioni sta vivendo e che campagna sta facendo?

«Credo, innanzitutto, che sia una campagna elettorale molto libera, con una grande forza determinata dall’indipendenza. Ma soprattutto una campagna sui contenuti, sulle idee. Non parlo per slogan, ma do alla parola il riconoscimento che la parola merita, per legare la parola alle idee. Ho idee per la cultura, idee per l’ambiente, idee e progetti per il mondo dell’agricoltura, come nel caso anche dell’esperienza dell’agricoltura contadina di Slow Food che avevo già raccontato da giornalista e che ho incontrato domenica mattina a Pellezzano. Sto parlando, soprattutto, di gravi rischi ambientali».

La sua campagna social su questi temi, in particolare sull’ampliamento del porto di Salerno, è molto aggressiva.

«Sì, può sembrare aggressiva quel tipo di battaglia. In realtà è necessaria, perché se non c’è qualcuno che dice no al progetto di ampliamento del porto verso la Costa amalfitana e nessuno vi si oppone succederà quel che nessuno si augura, ma che potrebbe accadere. E cioè che Vietri e Cetara potrebbero essere tolte dal patrimonio mondiale dell’Unesco, perché diventerebbero quasi delle aree portuali, in quanto, se si allarga il porto e si permette alle navi di entrare davanti a Capodorso, difatti il mare di Cetara e Vietri sarà un mare non più praticabile per progetti turistici ed ambientali. E’ una cosa da evitare assolutamente».

Lei è stato davanti all’azienda agricola regionale Improsta ed ha detto che è un carrozzone politico.

«Perché in realtà l’azienda regionale Improsta, che è un’azienda agricola di ben 140 ettari e dovrebbe fare sperimentazione, ha perso un po’ la sua vocazione. Si fa meno sperimentazione di quanto sarebbe necessaria per l’agricoltura, per le aziende agricole della Piana del Sele e non solo che ne hanno bisogno per reggere la concorrenza sui mercati e accettare le sfide del futuro. La ricerca e la sperimentazione trasferite in agricoltura, infatti, producono un valore aggiunto per le nostre aziende. Quindi la sfida dell’innovazione in agricoltura, anche alla luce dei grandi cambiamenti climatici, passa attraverso la sperimentazione pubblica. A questo deve servire l’Improsta».

Con Lorenzo Forte del comitato “Salute è vita” e l’avvocato Francomassimo Lanocita, che ha difeso con successo le ragioni del comitato e della popolazione della Valle dell’Irno, lei ha fatto un post in cui chiede la chiusura delle Fonderie Pisano a Fratte di Salerno.

«Ho seguito per anni, da giornalista Rai, questa battaglia del comitato. Innanzitutto chiediamo che venga chiuso immediatamente il forno a carbone che produce maggiore inquinamento, uno dei tre. Poi bisogna lavorare velocemente alla definitiva delocalizzazione di queste fonderie, che tanto male hanno fatto alla salute dei cittadini. E’ questo è documentato, anche a livello europeo. Noi dobbiamo dare conseguenza agli atti giuridici, quindi è importante che le fonderie vengano chiuse e realizzate ex novo altrove. Difendiamo il lavoro, ma difendiamo soprattutto l’ambiente e la vita dei cittadini».

Restando a Fratte lei ha denunciato anche la triste sorte a cui è stata relegata la palazzina liberty dell’ex Manifatture Cotoniere Meridionali.

«Quando sui suoli dell’ex Mcm fu realizzato un centro commerciale, la palazzina Liberty fu ceduta in proprietà al Comune. Da allora di concreto non è stato fatto nulla, la palazzina viene sempre più vandalizzata. Una vera e propria vergogna. Ho proposto, già da alcuni anni, che diventi un museo d’arte contemporanea dove ospitare le opere che la Fondazione Filiberto e Bianca Menna intende donare alla citta, ma solo se saranno esposte in un museo. Un’opportunità che sarebbe delittuoso lasciarsi sfuggire. Potrebbero trovarvi posto anche le opere di Ugo Marano, artista recentemente scomparso e di grande valore. Collegando il museo con il teatro Ghirelli e il centro progettato a Fratte dall’architetto Cucinella si darebbe vita ad un polo culturale all’ingresso della citta dalla Valle dell’Irno».