Eboli. Lo svincolo della morte, la tolleranza della magistratura - Le Cronache Ultimora
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Eboli. Lo svincolo della morte, la tolleranza della magistratura

Eboli. Lo svincolo della morte, la tolleranza della magistratura

Le coincidenze dovrebbero chiudere le ferite, del passato e del presente. Nelle stesse ore in cui lunedì mattina l’amministrazione comunale incontrerà la società Xenia per la realizzazione del nuovo svincolo autostradale di Eboli archivia nella storia civica quello del sessantennale svincolo della morte, la procura della Repubblica avvia gli accertamenti necessari per verificare se esistono concause al grave incidente stradale che ha tolto la vita a due avvocati salernitani, Mario Valiante e la moglie Wilma Fezza. Cioè cause concorrenti all’omicidio stradale, titolo di reato imputato all’autista del Tir che ha coinvolto gli avvocati. Primo: il ritardo ultradecennale dei lavori per lo svincolo: secondo, gli abusi a pochi metri dallo svincolo autostradale consentiti dalla politica e dalla malagiustizia dal lontano 1978, ben 47 anni fa, e quello più recente successivo all’ammodernamento del capannone sotto la lente dei politici distratti e di un magistrato compiacente. Ora sul riammodernamento della struttura c’è un’inchiesta in corso della procura della Repubblica, già ampiamente raccontata su queste pagine dal nostro Peppe Rinaldi attraverso una documentata inchiesta giornalistica che ha fatto poi scattare quella giudiziaria. Sempre su queste colonne, infatti, già nel 2019 (vedi riquadro nella pagina) si anticipava ciò che sarebbe poi accaduto tre anni dopo. <Chiederò al prefetto e al questore di Salerno – ha detto il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli ricordando le due vittime – una regolamentazione della vigilanza sullo svincolo della morte>. L’ultimo vigile urbano in servizio allo svincolo della morte è segnalato nel 2000 (c’è ancora nome e cognome dell’eroico patriota), mentre passano da decenni anche pattuglie della polizia stradale in servizio sulla Salerno-Reggio che fanno coda con gli automobilisti inferociti e accaldati. In questo quadro si inserisce l’ennesima iniziativa politica per togliere di mezzo lo svincolo della morte. Per domani il sindaco Conte (da tre anni sindaco e già presidente del consiglio comunale nelle prima legislatura Melchionda) incontrerà l’impresa appaltatrice del progetto Alta Velocità Eboli-Romagnano al monte per accelerare le procedure di realizzazione del nuovo svincolo autostradale. <La conclusione dei lavori – assicura il sindaco – è prevista per il 2027>. Davvero sfortunati i vertici del consorzio Xenia appaltatrice per conto dell’Anas che dovranno fronteggiare le decine di espropri per l’Alta Velocità e poi quelli per il nuovo svincolo. Il primo atto ostativo fu della giunta Melchionda che revocò la variante al Prg predisposta dall’architetto De Lucia per un nuovo svincolo all’altezza dell’attuale centro commerciale Le Bolle. L’idea del predecessore Rosania fu archiviata al grido «No al secondo svincolo» sbandierato da una incolpevole e inconsapevole assessora comunale ai lavori pubblici dell’epoca. Successivamente il sindaco Cariello recuperò 17 milioni di euro per il nuovo svincolo con l’ausilio dei parlamentari Iannuzzi (passerà alla storia come il deputato dell’ammodernamento dell’A3) e Cuomo. Solo nel 2022 è arrivato il sì ministeriale con il sindaco Conte che inaugura la nuova attesa. Ora , dopo la tragedia, l’incontro con l’impresa appaltatrice del nuovo svincolo.

an. ma.