Maestro che è stato anche catalizzatore della cultura in città, fondando la associazione Francis Poulenc e la straordinaria Banda Città di Salerno, che oggi in suo onore eseguirà l’Intermezzo di Cavalleria Rusticana
Tante le testimonianze giunteci da docenti e allievi che hanno, in questo giorno, ripensato alla loro vita, come ad un film, con una colonna sonora speciale, nostalgico ricco di emozioni, colori, profumi, vivificati dall’ascolto di una specie di racconto, un filo di storia breve e pur intenso “pieno”, oggi reso disperato, ma scoprendo che sono tutti custodi un patrimonio di sentimenti e valori ricchissimo, che il M° Giordano, col suo esempio, nel suo passaggio terreno è riuscito a trasmetterci. “Con il M° Giordano – ha affermato il Direttore del Conservatorio “G.Martucci” Fulvio Maffia – scompare un altro dei docenti storici e carismatici del nostro istituto, oltre che una figura importante della cultura musicale salernitana, che ha dato una forte spinta in avanti al magistero flautistico, una gemma che non ha mai deluso in ogni sua performance. Il M° Giordano racchiudeva nei suoi insegnamenti la grande tradizione dell’Istituto Umberto I, ha visto nascere il conservatorio, guardando sempre oltre, in un eterno work in progress, come ogni grande artista. Tocca ora a noi continuare a ricordarlo e portarlo ad esempio alle nuove generazioni che continueranno a studiare la musica nelle aule del Martucci”. “Fondammo la Associazione Musicale Salernitana ” Francis Poulenc ” nel 1978 e – ci scrive da Palermo il M° Giancarlo Cuciniello – da allora, insieme a Mimmo, abbiamo organizzato concerti, in special modo, al Casinò Sociale di Salerno. L’attività della Poulenc non si è limitata solo ad organizzare eventi, ma anche ad effettuare scambi culturali con entità musicali di altre nazioni. Restano memorabili i concerti effettuati con il Quartetto Moravo in Cecoslovacchia e in Italia. Insieme, con i quartetti di Mozart per pianoforte , flauto e fagotto , abbiamo realizzato un’ impegnativa tournée che ci ha fatto conoscere ben oltre i nostri confini nazionali. In particolare, Mimmo Giordano è stato l’ ideatore del primo Simposio di Liuteria, con ospiti i nomi più prestigiosi della liuteria cremonese. Al Teatro Verdi il Gruppo Cameristico Salernitano, diretta emanazione della Poulenc si è esibito in concerti che videro quali solisti compianti il sassofonista Antonio Florio e l’oboista Cosimo Prinzo. Mimmo aveva una grande qualità. Riusciva a risolvere problemi che il più delle volte sembravano insormontabili con una grande serenità. Preciso e puntuale dava a tutti una sicurezza e con la sua allegria rasserenava i partners creando un clima di collaborazione e fiducia. È andato via un pezzo importante della mia vita e, in questo momento, non riesco a trovare altre parole se non “Addio amico mio”. “Con Mimmo ci siamo conosciuti nel lontano 1973, anno del mio ingresso in conservatorio – E’ il collega di studio, di cattedra, di leggìo d’orchestra Antonio Senatore a scrivere – chiaramente era più avanti nello studio del flauto, ma mi ha accolto subito sotto la sua “protezione”. Ricordo come fosse ieri il giorno del mio diploma, 31 luglio del ‘78 e Mimmo era il commissario esterno di quella commissione di flauto. Già durante i nostri studi in conservatorio abbiamo fatto tanti concerti in Trio, con l’amico e collega Domenico Procida che ci hanno portato, nel 1977 a vincere la Rassegna regionale “Giovani interpreti” indetta dalla RAI e invitati alla finale nazionale presso la Rai di Torino. Abbiamo condiviso insieme tanti anni in orchestra, culminati con le tournée a Parigi, Monaco di Baviera, Gelsenkirken, Bombay e Nuova Delhi. Dal 2000 ci siamo ritrovati colleghi nello stesso conservatorio che ci aveva visti studenti e da colleghi abbiamo condiviso degli Erasmus tenuti in Spagna. Ricordo ancora con profonda tristezza le mangiate e le grandi bevute di sangria prima di andare a dormire. Un dolore squassante questa mattina nell’apprendere la notizia della sua scomparsa . Indelebile la sua promessa: ” Toní mo che vai in pensione pure tu dobbiamo farci un viaggio in Spagna e c’amma mbriacà come facevamo all’Erasmus”. Caro amico mio io in pensione ci andrò il prossimo ottobre ma tu mi hai fatto questo brutto scherzo, mi hai privato di questa gioia di poter trascorrere ancora un pezzo della mia vita con te”. “Mimmo non ci ha lasciati, ci ha solo preceduto” Queste le disperate parole di Antonio Marzullo, docente di trombone del Martucci e segretario artistico del Teatro Verdi. “ Ha fatto un gran lavoro per Salerno, per il massimo cittadino, con l’orchestra di cui lui ed io siamo due dei quindici fondatori, e soprattutto per il suo Conservatorio. Ha insegnato tantissimo ai suoi alunni e ai suoi amici, cambiando con grande semplicità le cose, unicamente col sorriso. Mimmo è un nostro fratello dell’Istituto Umberto I e non lo dimenticherò mai”.
Olga Chieffi