Derby, il doppio ex Antonio Capone:«Napoli-Salernitana gara da tripla» - Le Cronache
Salernitana

Derby, il doppio ex Antonio Capone:«Napoli-Salernitana gara da tripla»

Derby, il doppio ex Antonio Capone:«Napoli-Salernitana gara da tripla»

di Enzo Sica
SALERNO – «Una partita quella che si giocherà sabato che potrebbe finire con qualsiasi risultato. Il Napoli è ad un passo dallo scudetto, la Salernitana è quasi salva. Insomma una gara che conta davvero poco per il loro futuro».
Non si sbilancia più di tanto il doppio ex della gara, di questo derby che è Antonio Capone, grande attaccante degli anni ottanta, cuore diviso a metà anche come militanza calcistica alla luce del fatto che ha vestito per 4 anni la maglia granata della Salernitana (stagione 1972- 1976) e poi dal 1977 al 1982 in serie A quella azzurra partenopea. «E devo anche dire che 43 anni fa, stagione 1980 – 1981, con Rino Marchesi in panchina e un grande olandese come Ruud Krol in difesa sfiorammo addirittura lo scudetto che ci sfuggì solo nelle ultime partite. Altri tempi, quelli, è vero, ma questo Napoli mi ricorda anche un pò quella squadra in cui giocavo io»
E mi dicevi anche che c’è un calciatore che ti somiglia molto nella squadra che sta vincendo lo scudetto dopo 33 anni. E’ così? «Guarda non vorrei fare paragoni forse inappropriati e irriverenti di questi tempi ma Kvaratskhelia ricorda, se ci fai caso, il miglior Capone di quegli anni. E sulla fascia ricordo la mia progressione e anche il saltare gli avversari puntando a rete. Ebbene nel dna del georgiano c’è qualcosa di quel Capone anche se lui è davvero un calciatore eccezionale e che fa la differenza insieme ad Osimhen in attacco»
Torniamo a questo Napoli – Salernitana, del prossimo week end il derby che potrebbe essere, come detto, decisivo per le sorti del campionato. Sei d’accordo?
«Guarda l’ho detto in tempi non sospetti che questa sarebbe stata la stagione del Napoli per avvicinarsi ai piani alti ed anche a conquistare lo scudetto. Infatti il torneo è diviso in tre fasce di squadre. Una prima fascia con le migliori anche se una squadra come l’Inter che perde ben 11 gare in stagione arriva alla semifinale di Champions League, un vero mistero. Poi una fascia intermedia con Torino, Fiorentina, Atalanta e poi una terza fascia con la Salernitana in prima battuta che è la  migliore delle squadre che lottano per la salvezza e che non avrà problemi per raggiungerla a prescindere dal risultato del Maradona di sabato prossimo»
Secondo te quando è stata importante la guida tecnica sia del Napoli che della Salernitana per raggiungere certi risultati?
«Dico tantissimo  non mi sbilancio perchè sia Spalletti che Sousa sono allenatori che riescono a coinvolgere nel loro progetto tutti gli effettivi, non li fanno sentire seconde scelte se non giocano e siedono in panchina. Vedi il Napoli domenica a Torino. E’ bastato il rientro di tre calciatori della panchina per vincere la partita con Raspadori all’ultimo minuto. Ed anche la Salernitana al completo non è inferiore a nessuna delle squadre che lottano per evitare la retrocessione. E’ stato bravo l’allenatore portoghese a dare le giuste motivazioni nel momento in cui la squadra stava perdendo concentrazione ed anche gare che potevano metterla in difficoltà»
Sabato una di quelle giornate da ricordare, dunque. Il popolo partenopeo è in festa ma anche quello granata non è da meno. Anche se il divieto non porterà i tifosi del cavalluccio allo stadio Maradona. A proposito tu ci andrai a Napoli come ex azzurro anche per essere presente alla grande festa che ci sarà?
«Ma no, ho sempre seguito le partite in televisione ed anche questa volta farò così. Spero di vedere una grande e bella gara tra due squadre che, ripeto, mi sono rimaste nel cuore ma continuo a dire che con un risultato diverso possono solo rimandare di qualche giornata per centrare i loro obiettivi. Mancano ancora sei partite al termine della stagione e, dunque, con la calma e la tranquillità che stanno dimostrando Napoli e Salernitana riusciranno entrambe a centrare i rispettivi traguardi finali»