di Andrea Pellegrino
Questa volta pare che sulla decadenza siano i consiglieri comunali a dover fare un “piacere” a Vincenzo De Luca. In aula l’argomento approderà lunedì e, come già concordato in vertice in maggioranza, non sarà votato, bensì spunterà un emendamento che rinvierà il tutto a “sentenza passata in giudicato”. Ma prima di allora l’attenzione sarà rivolta a Roma dove si decide il destino del Governo, della possibile staffetta e della conseguente lista dei ministri che Renzi starebbe mettendo a punto. Per De Luca o un posto di ministro o nulla, secondo le prime indiscrezioni. E per lui si parlerebbe del ministero alla coesione territoriale. Tempo oggi (è fissata la direzione nazionale del Pd) e qualcosa dovrebbe trapelare dalla Capitale sia sul governo e sia sul possibile ruolo di Vincenzo De Luca. Ma fino ad allora la linea da seguire a Palazzo di Città è unica: niente decadenza in attesa che si esprima la giustizia sul caso incompatibilità. Una linea costata quaranta minuti circa di De Luca furioso – durante il vertice di maggioranza – dopo le perplessità espresse dal presidente del Consiglio comunale Antonio D’Alessio, sul rinvio dell’argomento, già oggetto di durissime ed aspre polemiche. Le indiscrezioni post vertice raccontano di un battibecco tra il sindaco ed il presidente dell’assise cittadina. Materia del contendere, il percorso da seguire sulla decadenza con De Luca fermo sulla linea del rinvio e D’Alessio su quella della votazione. Sempre secondo il racconto, pare che i toni si siano accesi quando nel confronto è spuntato l’argomento Regionali, a tal punto da spingere De Luca a ricordare la consueta lista delle opere e degli interventi firmati da lui; a ribadire la sua volontà, espressa più volte, di lasciare Roma ma fermato dallo stesso Matteo Renzi in attesa di tempi migliori, ed infine esaltando il suo rapporto viscerale con la città di Salerno. Una filippica che comunque pare non abbia convinto D’Alessio, che di mestiere fa l’avvocato amministrativista e che certamente non vorrebbe scivolare su una “buccia di banana”. Anche perché c’è già chi ha annunciato altre azioni giudiziarie che questa volta potrebbero coinvolgere l’intero Consiglio comunale, presidente compreso. Certo è che al momento i gruppi di maggioranza si sarebbero suddivisi, tra chi segue De Luca sempre e comunque, tra chi vorrebbe votare la decadenza (tanto la “data x” è stata o comunque sarà obbligatoriamente superata) e chi, infine, è disposto a fare un piacere politico a Vincenzo De Luca in questa fase, per poi ricordarlo quando ci saranno da ricomporre le liste che secondo legge saranno dimezzate di un terzo. Infine Antonio D’Alessio che forse in questo momento non sa che sperare: se un De Luca ministro o un De Luca sindaco per uscire dall’impasse.