De Luca rispolvera “Campania Libera” - Le Cronache
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De Luca rispolvera “Campania Libera”

De Luca rispolvera “Campania Libera”

Andrea Pellegrino

Gli occhi sono tutti puntati al 28 settembre quando il Tribunale si pronuncerà sul Crescent. La spada di Damocle della legge Severino mantiene la politica comunale e regionale in fibrillazione. Se condannati, Vincenzo De Luca, alcuni consiglieri regionali, un consigliere comunale e due assessori dell’attuale giunta Napoli saranno sospesi per 18 mesi, con conseguente ripercussioni su Palazzo di città e Palazzo Santa Lucia.Ma questo scenario politico più complesso non esclude ulteriori valutazioni che negli ultimi mesi, soprattutto all’indomani della sconfitta elettorale del 4 marzo, si susseguono. E se a ciò si aggiungono le polemiche (per ora solo a parole) all’interno della maggioranza consiliare e del Partito democratico, il quadro in vista dei prossimi appuntamenti elettorali diventa sempre più a tinte fosche.

LA RINASCITA DI CAMPANIA LIBERA

La strada per Vincenzo De Luca a Napoli è sicuramente in salita. Il governatore annuncia una sua possibile ricandidatura a governatore della Campania. E a quanto pare per superare anche le divisioni interne al Partito democratico della Campania, De Luca starebbe mettendo in piedi il piano B. Ovvero il solito, rilanciando la civica “Campania Libera” e sganciandosi così dagli schemi dei partiti. Al momento però le divisioni non mancano anche nel suo stesso entourage. Innanzitutto dovrà fare i conti con il gruppo Davvero Verdi, guidato da Michele Ragosta, che già in più occasioni ha «sfiduciato» il sindaco Enzo Napoli, non risparmiando accuse neppure al Pd salernitano e allo stesso Piero De Luca. La crisi per ora è rimandata a settembre quando Napoli ed il Pd dovranno incontrare nuovamente la delegazione di Ragosta. Sullo sfondo le elezioni provinciali – fissate per il 31 ottobre – quelle europee ed il turno più corposo delle amministrative. Poi il caso Alfieri, mai chiuso e sempre più complesso da risolvere. La sconfitta elettorale ancora pesa all’ex sindaco di Agropoli che in Regione Campania è rimasto anche senza stipendio. Ma ancora, i dubbi sul gruppo di De Mita e su quella Campania in Rete che furono protagonisti della sconfitta (per appena 50mila voti di scarto) dell’uscente Stefano Caldoro.

L’INSIDIA DEMA

Non fa mancare la sua presenza Luigi de Magistris, che per ora affida ad un tira e molla la sua discesa in campo. Alla finestra di Palazzo San Giacomo studia le mosse e soprattutto le liste da mettere in campo, con l’obiettivo di misurarsi alle prossime europee. Ad oggi, il primo cittadino partenopeo è tirato per la giacca dallo stesso Vincenzo De Luca che non risparmia di trascinare il suo possibile competitor nella mischia. Il braccio di ferro è sulle Universiadi ma anche sulla distribuzione dei fondi regionali. A Salerno DeMa è rappresentata dal consigliere comunale Dante Santoro e ad oggi lo stesso de Magistris ha già toccato terra salernitana più volte.

DOPO L’ESTATE DI FUOCO QUELLA DEI RIFIUTI

Amministrativamente, il «mai più ultimi» resta solo un slogan. Se l’anno scorso l’estate fu caratterizzata dai roghi, quest’anno alle porte c’è l’emergenza rifiuti. E a dichiararlo è lo stesso governatore della Campania. D’altronde i rifiuti in strada e le aperture di vecchi siti ed il trasferimento di ecoballe ne sono la più ampia dimostrazione. Se davvero dovesse scoppiare l’emergenza rifiuti (dimenticata ormai da dieci anni) per Vincenzo De Luca il ritorno a Palazzo Santa Lucia sarebbe quanto mai complesso. Non va meglio nel campo della sanità, dove le ultime classifiche segnano ancora in fondo la Campania.

OBIETTIVO 2020, CON OCCHI AL 21

Se proprio dovesse andare male, Vincenzo De Luca potrebbe riprovare a risedersi sulla poltrona della sua città. Insomma, un paracadute che diventa sempre più probabile e pronosticato negli ambienti politici cittadini.