De Luca: partiti gusci vuoti - Le Cronache Ultimora
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De Luca: partiti gusci vuoti

De Luca: partiti gusci vuoti

Siamo in una fase di “post-democrazia”, in cui “e’ saltato l’equilibrio dei poteri”, la rappresentanza e la capacita’ di partiti e sindacati, ormai “gusci vuoti”, di esprimere classi dirigenti. Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, parte cosi’, da una considerazione generale, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Tar. “Io sono fra quelli che ritengono che si stia consumando in generale un passaggio dalla democrazia, alla iperdemocrazia, alla post-democrazia. Siamo entrati nella stagione della post-democrazia. C’e’ chi ritiene che il principio di maggioranza possa tradursi in un principio di potere assoluto. Questa e’ una ferita profonda”, evidenzia. “Tutti gli elementi sostanziali che avevano connotato questa forma di governo in Europa, nel mondo, sono saltati. E’ saltato l’equilibrio dei poteri – analizza De Luca – e’ saltata la rappresentanza che era un elemento caratterizzante della democrazia. Abbiamo rappresentanti che non rappresentano neanche se stessi”. Il ‘governatore’ punta il dito contro le leggi elettorali che hanno avvilito la rappresentanza. “Abbiamo a Roma rappresentanti che sulla base delle leggi elettorali approvate nel nostro Paese non rappresentano assolutamente nulla. Sono frutto soltanto delle operazioni clientelari che si fanno fra forze politiche nazionali – sottolinea – la democrazia era il livello di partecipazione dei cittadini che connotava la legittimazione morale del sistema democratico. Oggi piu’ della meta’ dei cittadini non partecipa e non va neanche a votare”. “Avevamo i grandi soggetti politici e sindacali, che erano luogo di selezione delle classi dirigenti. Oggi sono diventati gusci vuoti e la selezione dei gruppi dirigenti avviene in negativo in Italia, non in positivo. L’equilibrio dei poteri in Italia e’ saltato da vent’anni. E voglio esprimere anche io la mia solidarieta’ alla magistratura italiana, non perche’ non ci sia necessita’ di una riforma anche in profondita’ della giustizia in Italia. Io sono fra quelli che ritengono per esempio che l’abuso della carcerazione preventiva sia oltre lo stato di diritto. Non c’e’ motivo piu’ di fare processi nel momento in cui e’ stata distrutta la vita dell’essere umano. Ma nessuno ha il coraggio di dirlo in maniera esplicita, dunque c’e’ necessita’ di una riforma in profondita’ e anche di un contenimento di logiche correntizie nell’ambito della magistratura. Ma il problema non e’ questo, il problema di sostanza e’ un altro, la post-democrazia”, la sua riflessione finale.