di Andrea Pellegrino
«Accostare il risultato del ballottaggio di Battipaglia al presidente della Regione è una palese distorsione della realtà. Non c’è un fatto che conduca in quella direzione, se non la più o meno legittima aspirazione, dei candidati sindaco a dimostrargli maggiore o minore vicinanza». Parola di Nicola Landolfi, segretario provinciale del Partito democratico e protagonista principale delle elezioni comunali a Battipaglia, dapprima come candidato al Consiglio comunale nella lista del Pd a sostegno di Enrico Lanaro (il candidato democrat che non ha superato il primo turno) e successivamente collante dell’accordo con lo sconfitto Gerardo Motta. Ora Landolfi, mancato consigliere comunale battipagliese, chiede di lasciar fuori dalla mischia Vincenzo De Luca, tralasciando però che il governatore della Campania avrebbe dovuto partecipare ad un comizio pubblico il 16 giugno alle ore 20,30 in via Mazzini al fianco del candidato Gerardo Motta. Avrebbe, perché, all’ultimo minuto Vincenzo De Luca ha disertato la piazza (per motivi d’ordine pubblico, così hanno detto), dopo un incontro davanti ad un ristorante di Battipaglia, alla presenza dello stesso Landolfi, lasciando però sul palco di Motta i pezzi da novanta del cerchio magico deluchiano. Il segretario provinciale del Pd, però afferma: «Il presidente della Regione si misura con il consenso quando è impegnato direttamente: solo ed esclusivamente in quei casi! Del resto, proprio a Battipaglia, soltanto un anno fa, alle elezioni regionali, il suo consenso è stato largamente maggioritario. Interpretare il risultato di un ballottaggio in chiave così irreale, bizzarra e fantasiosa, quindi, contraddice fatti e situazioni che sono andati proprio in tutt’altra direzione». Ma anche alla luce di quest’ultime dichiarazioni, sono due gli avvenimenti storici che tralascia Landolfi. Il primo riguarda proprio le elezioni regionali, con quel patto sancito tra Motta e De Luca, attraverso Franco Alfieri. Patto che proprio ieri è stato evidenziato da Ernesto Sica, sindaco di Pontecagnano Faiano, nel corso del consueto appuntamento televisivo su LiraTv de “Il Camaleonte”. Il secondo, più visibile, riguarda la campagna elettorale di Motta. Stessi simboli deluchiani, stessa grafica elettorale. La fotocopia, anche nei colori di sfondo, di ciò che identifica Vincenzo De Luca ormai da venti anni.