di Andrea Pellegrino Ora Vincenzo De Luca è anche impresentabile. Parola di Rosy Bindi, presidente della commissione antimafia che ieri ha reso noti i nomi degli “impresentabili”. Tredici in tutto, compreso il candidato alla presidenza della Regione Campania del Partito democratico. Dopo la pronuncia della Cassazione che rimette la decisione sugli effetti della legge Severino al giudice ordinario, ora il colpo di grazia al Pd di Matteo Renzi arriva direttamente dalla commissione antimafia. Così oltre a rischiare la sospensione dalla carica, se De Luca venisse eletto a Palazzo Santa Lucia, ora è stato colpito anche dal fuoco “amico” della commissione antimafia. A lui è stata contestata l’accusa di concussione continuata nell’ambito del processo Sea Park, la cui prossima udienza è fissata per il 23 giugno. In questa circostanza Vincenzo De Luca ha rinunciato alla prescrizione mantenendo così in corso il procedimento penale e quindi l’accusa. Naturalmente Vincenzo De Luca ha sulle spalle anche una condanna in primo grado per abuso d’ufficio per la vicenda Termovalorizzatore, oltre ad essere rinviato a giudizio per la vicenda Crescent. Ma queste sono altre vicende giudiziarie che non sono state oggetto della valutazione dell’antimafia. «Nelle liste del Pd non ci sono candidati “impresentabili” tranne il candidato presidente della Regione Campania», ha esordito Rosy Bindi. «Saremmo stati inadempienti se non avessimo fatto questo lavoro anche perché il tema della classe dirigente ha superato quello dei programmi», ha proseguito Bindi. Solo in mattinata Matteo Renzi si era certo detto che «nessun candidato ritenuto impresentabile sarebbe stato eletto». Poi la doccia gelata alla vigilia dell’apertura delle urne, aumentando così in Campania il caos che ha contraddistinto questa campagna elettorale fin dalle primarie per la scelta del candidato presidente del Partito democratico. Ed ecco la lista completa Oltre Vincenzo De Luca, ci sono sono: Antonio Ambrosio – ex sindaco di San Giuseppe Vesuviano (negli anni in cui il consiglio comunale fu sciolto per infiltrazione camorristica) – è candidato a Napoli con Forza Italia; Luciano Passariello – indagato nell’inchiesta della Dda di Cagliari sul riciclaggio dei soldi del clan dei Casalesi – consigliere regionale uscente candidato a Napoli con Fratelli d’Italia; Sergio Nappi, consigliere regionale uscente, candidato ad Avellino con la lista “Caldoro presidente”; Fernando Errico, candidato a Benevento con Ncd, a processo per le presunte clientele dell’Udeur di Mastella; Sandra Lonardo (moglie di Clemente Mastella) capolista a Benevento con Forza Italia, imputata in due procedimenti per le presunte clientele Udeur, nomine Arpac e sanità; il salernitano Franco Plaitano – ex consigliere comunale di San Mango Piemonte – candidato con Popolari per l’Italia, imputato per associazione a delinquere, arrestato nel 2009 nell’ambito di una maxi operazione anticamorra contro il clan Viviani; Antonio Scalzone, Popolari per l’Italia a Caserta; Raffaele Viscardi, candidato a Salerno con Popolari per l’Italia. Fu coinvolto in una mega inchiesta nella quale a San Marzano sul Sarno, insieme ai tecnici, amministratori, funzionari e privati per abusi d’ufficio, abusi edilizi, violazioni urbanistiche, concussione e false attestazioni; la candidata salernitana di “Campania in Rete” (con Vincenzo De Luca) Carmela Grimaldi della Piana del Sele, «inquisita nella qualità di assistente sociale per aver, nell’esercizio della sua professione, assistito la moglie di un boss – chiariscono i parlamentari Vincenzo D’Anna, Antonio Iervolino e Arturo Iannaccone – ma è stata prosciolta con formula piena dal Tribunale di Salerno nell’anno 2014» , ed ancora Alberico Gambino, consigliere regionale uscente, ex sindaco di Pagani, candidato a Salerno nella lista Fdi, indagato per concorso esterno in associazione camorristica (operazione Criniera) per il quale pende una richiesta di arresto. Ed infine Domenico Elefante, candidato con Centro democratico-Scelta civica. Iacolare depennato Inizialmente i nomi diramati erano 17: il nominativo di Biagio Iacolare – candidato Udc, Napoli – presente nella sezione degli ‘impresentabili’ relativa ai “casi di prescrizione per reati rientranti nel codice di autoregolamentazione con giudizio ancora pendente” è stato cancellato. Lo ha fatto sapere in una nota la stessa commissione Antimafia.