di Monica De Santis
Come prevedibile nel suo intervento del venerdì su Facebook, il governatore Vincenzo De Luca è tornato sulla vicenda Ravello-Scurati-Saviano. La polemica iniziata lo scorso venerdì, è stata definita “sgangherata”. Secondo De Luca “si è montato un caso sul nulla, rispetto al quale la politica non c’entra nulla”. Ed ancora riferendosi a Scurati e Saviano afferma che “in questa vicenda non ci sono stati martiri di Belfiore ma piccoli personaggi”. Giorni fa Roberto Saviano denunciò l’ingerenza di De Luca su una sua esclusione dal festival di Ravello, all’indomani delle dimissioni lampo dalla presidenza della fondazione Ravello dello scrittore Scurati, appena nominato. De Luca spiega nella sua diretta che si è verificata una “diversità di opinione tra il consiglio di amministrazione e quello di indirizzo rispetto al presidente, questo è il fatto, la politica non c’entra nulla. Diversità di opinioni che hanno voluto rimarcare la differenza tra un festival della musica ed un marchettificio – ha aggiunto – Ho trovato imbarazzanti alcuni commenti di esponenti politici che a mio parere farebbero bene prima di aprire bocca di informarsi e a mostrare rispetto per gli organismi dirigenti di una fondazione”. Nessuno accenno, invece al secondo attacco, sferratogli giovedì da Saviano che ha tirato in ballo la presentazione, di ieri a Salerno Letteratura, del libro del figlio di De Luca, Roberto, ribadendo che in Campania chi decide e “manipola” la scelta dei partecipanti ai festival “è don Vincenzo e i suoi “omini”. De Luca, ha parlato di Salerno Letteratura che “a parte il manifesto scriteriato – ha detto – sta andando bene con personaggi di rilievo nazionale ed internazionale”.