Alla vigilia della sfida dell’Arechi tra Salernitana e Foggia, gli Ultras della Curva Sud Siberiano hanno diffuso un comunicato forte e carico di significato, annunciando un’iniziativa simbolica per ricordare Gaetano, Michele, Samuel e Samuele, quattro giovani ultras del Foggia deceduti tragicamente in seguito a un incidente stradale mentre facevano ritorno da una trasferta.
Nel messaggio, i gruppi della curva granata denunciano con durezza l’atteggiamento dei vertici del calcio, accusati di non aver avuto “neanche un briciolo di compassione e pietà umana” per quattro vite spezzate, proseguendo l’attività sportiva senza alcun momento ufficiale di commemorazione. Da qui la decisione degli ultras di colmare quello che definiscono un vuoto morale e istituzionale.
In occasione della partita Salernitana–Foggia, la Curva Sud osserverà quattro minuti di silenzio, uno per ciascun tifoso scomparso, per onorare la loro memoria e manifestare vicinanza alle famiglie. Un gesto che assume un valore ancora più profondo se si considera la storica rivalità tra le due tifoserie, messe oggi sullo stesso piano dal dolore.
Un dolore che Salerno conosce bene. Nel comunicato, infatti, emerge implicitamente un legame tragico che unisce le due piazze: anche la tifoseria granata ha vissuto sulla propria pelle una ferita mai rimarginata, quella dei quattro tifosi della Salernitana – Simone, Peppe, Ciro ed Enzo – deceduti nel tragico incendio ferroviario al ritorno dalla trasferta di Piacenza, dopo la partita che sancì la retrocessione in Serie B dei granata.
Due storie diverse, due colori storicamente contrapposti, ma un destino drammaticamente simile, che supera rivalità e appartenenze. È questo il senso più profondo dell’iniziativa annunciata dagli ultras: ricordare che, al di là del tifo, chi parte per seguire la propria squadra porta con sé solo passione e amore, non dovrebbe mai pagare con la vita.
Il comunicato si chiude con parole che vanno oltre il calcio giocato: “Non si può restare indifferenti davanti alla morte di quattro ragazzi”. E con un messaggio che unisce memoria, rispetto e identità: “Ora e per l’eternità: Gaetano, Michele, Samuel, Samuele, per sempre ultras”.





