Pina Ferro
Udienza fiume quella di ieri per il processo Crescen, il complesso urbanistico progettato dall’architetto Riccardo Bofil. Sul banco dei testimoni, dalle 9,30 e fino a circa le 19 si sono alternati i consulenti della difesa. Al centro delle testimonianze vi era il concetto di urbanizzazione del luogo. Il consulente tecnico indicato dalla difesa dell’ex sindaco Vincenzo De Luca, l’ingegner Perrotta, ha tentato di demolire tutte le accuse che sono state formulate dai magistrati titolari dell’inchiesta Rocco Alfano e Guglielmo circa le presunte irregolarità nella realizzazione del complesso urbanistico. L’ingegner Perrotta ha evidenziato tra le altre cose che l’ex sindaco De Luca non era presente nelle delibere oggetto della contestazione e che le aree interessate dalla realizzazione del Crescent non hanno e non possono avere le caratteristiche del demanio marittimo perché inserite nel conte- sto urbano e quindi interamente urbanizzate. Nell’area in cui oggi sorge il Crescent insistevano un albergo, una scuola, dei parcheggi e delle fognature: si trattava quindi di un’area completamente urbanizzata e «se la zona era urbanizzata – ha sottolineato Perrotta il perito – mi sembra evidente che il soggetto che ha realizzato tale opera di urbanizzazione è l’amministrazione pubblica». L’area su cui oggi sorge il complesso era «un’area di alto degrado urbanistico contigua al perimetro urbano, sulla quale erano presenti edifici dismessi e da dismettere»: ha rilevato il consulente tecnico rispondendo ai quesiti posti dall’avvocato Lorenzo Lentini. «Gli interventi di demolizione rappresentavano quindi il primo tassello di un percorso di riqualificazione urbana».
Prossima udienza il 14 marzo.