La macchina comunale per superare la vicenda Crescent sembra che si sia messa in moto. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato le autorizzazioni paesaggistiche alla base dell’opera, e la diffida di Rainone (i costruttori della mezza luna), la commissione locale per il paesaggio sembra abbia partorito il nuovo parere per riavviare l’iter amministrativo seguendo le indicazioni di Palazzo Spada. E, a quanto pare, gli atti comunali sarebbero già approdati in Soprintendenza, tanto che il soprintendente Gennaro Miccio ieri mattina sembra essere stato intravisto nei pressi di Palazzo di Città. Ed è qui in Soprintendenza, più che al Comune, che si gioca la partita più importante e definitiva. Sia il Consiglio diStato che la Procura di Salerno (nel provvedimento alla base del sequestro preventivo dell’opera di Bofill) hanno contestato “il silenzio assenso” a suo tempo determinato sul progetto dall’allora soprintendente Zampino. Ora, dunque, sarà Miccio o chi per esso (anche se la rosa è limitata, considerata anche la diffida del Comune contro Fausto Martino) a sanare ciò che sarà possibile sanare. Soprattutto perché, a quanto pare, qualche prescrizione si dovrà imporre. Secondo il Consiglio di Stato, infatti, l’autorizzazione dovrà essere motivata, contrariamente a quanto accaduto all’origine. Non si esclude che Miccio, in questa fase, possa trasmettere tutto al Ministero, in considerazione dell’inchiesta penale in corso che riguarda anche funzionari della stessa Soprintendenza di Salerno che allo stato non potrebbero intervenire sul caso. Una via di fuga che immaginano in parecchi, seppur il parere comunale e poi quello della Soprintendenza dovranno fare i conti con Italia Nostra e No Crescent che hanno già annunciato battaglia, certi che secondo la procedura attuale, l’opera non potrà essere salvata. Anzi, annuncia il presidente del comitato No Crescent, Pierluigi Morena: «Dovrà essere abbattuta». Tra l’altro la battaglia giudiziaria è tutt’altro che chiusa: domani al Tar, infatti, c’è in discussione il ricorso che ha impugnato il permesso a costruire del primo settore, già bloccato in sede cautelare.
(andpell)