di Brigida Vicinanza
Vincenzo De Luca non le manda a dire nemmeno questa volta. Quasi con lo stile del venerdì pomeriggio, in un video pubblicato sulla sua pagina facebook, comincia l’invettiva. Ma questa volta probabilmente è per difendere il secondogenito dagli attacchi mediatici delle ultime ore. Nonostante durante gli incontri pubblici, riesce sempre a trovare una via di fuga per evitare le domande dei giornalisti, questa volta a un giorno di distanza dall’annuncio plateale del figlio Roberto che rimetteva il suo incarico di assessore al bilancio nelle mani del primo cittadino di Salerno, davanti alla telecamera lascia libero sfogo alle parole e alla solita invettiva. “Si è scatenata in queste ore una campagna di aggressione mediatica pseudo giornalistica contro di noi alla vigilia di una campagna elettorale delicata. Un’operazione camorristica e squadristica nei nostri confronti, che parte dal tema della gestione dei rifiuti, questa operazione è la migliore conferma che nella regione Campania stiamo buttando fuori la camorra e tutti gli interessi oscuri che si sono nascosti dietro la gestione del ciclo dei rifiuti. Ma siamo l’unica regione d’Italia nella quale dove tutta la gestione dei rifiuti e delle acque è sottoposto alla vigilanza dell’Anac. Le gare che facciamo per le ecoballe sono controllate da loro – sottolinea il governatore della Campania – sono controllate le aziende, sono controllate le commissioni aggiudicatrici”. Non fa a meno di puntare il dito contro i giornalisti di FanPage, autori dell’inchiesta: “Ma quale giornalismo? Viene ingaggiato un camorrista, uno che si presenta mascherato, viene ingaggiato un signore che fa intervista a mio figlio e parla solo lui, cerca di tirare in ballo regione ecoballe e gare. Una cosa vergognosa. Ci dovremmo vergognare in Italia”. Poi il governatore della Campania rincara la dose: “A che punto è ridotta la democrazia italiana?”.. “Chiederemo nei prossimi giorni che vengano accesi i riflettori (sul giornale ndr.). Chi sono questi signori che sono venuti a fare questa operazione? Chi sono? Chi li manda? Chi li paga?”. Poi ancora sottolinea: “Siamo sotto attacco perché oggi la Campania è un modello nazionale di rigore e correttezza amministrativa, di onestà e trasparenza e siamo pronti a sfidare chiunque”. E proprio sulle sfide De Lucachiama gli “avversari”.. Da una parte ancora una volta a ricevere la sfida è Luigi Di Maio, campano come lui, che peraltro aveva dato pure lui degli “squadristi” agli avversari. L’altro verso Pietro Grasso, presidente del Senato e leader di Liberi e Uguali. Entrambi vengono sfidati ad un dibattito. Per quanto riguarda Di Maio, il tema dovrebbe essere “trasparenza, chiarezza” secondo Vincenzo De Luca, per Grasso invece il tema dovrebbe essere “la moralità”. . . . .