di Red.Cro.
Non si ferma l’aspro dibattito tra il capogruppo consiliare di Forza Italia al comune di battipaglia Valerio Longo ed il presidente del cosorzio Asi Antonio Visconti, che ieri aveva duramente attaccato il consigliere comunale forzista a mezzo stampa definendolo “imboccato” da terzi soggetti nell’affrontare la tematica dell’ex Interporto. Pronta è stata la risposta del consigliere: “E’ vero che vengo imboccato, ma dalla passione per la Politica, da oltre 40 anni. Sappiamo invece i padrini politici che imboccano Visconti. Da quando dirige l’Asi si è distinto unicamente per aver rallentato l’attività imprenditoriale del territorio, nel tentativo di frenare lo sviluppo, attraverso denunzie e ricorsi mirati, finalizzati a bloccare i tentativi di crescita delle imprese. Denunzie indirizzate anche verso quegli esponenti politici non allineati, che hanno fatto della verità, dell’equità e della difesa delle prerogative del territorio la propria bandiera, contro i poteri forti che da decenni condizionano la vita politica, economica e sociale locale. Visconti continua a mancare di rispetto le istituzioni democraticamente elette, quasi per sostituirsi alla politica. Il suo iperattivismo sugli organi di informazione, dove tutte le settimane ci viene a dire cosa fare e cosa non fare, sembra quasi il preludio di una prossima discesa in campo elettorale, di cui si parla già da tempo. Quando intende dare lezioni sulle norme Asi omette di rispondere al tema centrale della contestazione: la libertà d’impresa non può essere compressa dalle normative che selezionano le destinazioni d’uso degli insediamenti. Fino a quando l’Asi manterrà la distinzione delle diverse specializzazioni tra zona D1 e D2 non si compierà alcun allineamento della normativa locale alle direttive nazionali, con la conseguenza per chi ha un’impresa in zona D1 di non poter decidere di variare la destinazione in commerciale. E non ci venga a raccontare che con la liberalizzazione si alimenterebbe la “speculazione” perché sono le norme contrarie che invece alimentano la violazione della legge e il danno allo sviluppo economico e alla libertà d’impresa. Vada lui a lezione da qualcuno e impari a rispettare leggi, ruoli, competenze e istituzioni. Non mi farò intimidire da chi è convinto che basta una denuncia per fermare la mia ferma volontà di impegnarmi in consiglio comunale e nella vita politica sempre e comunque a favore della mia città e della mia comunità”.