di Giovanni Falci
Il 21 gennaio di quest’anno ricorre il centenario della fondazione, a Livorno, del Partito Comunista “d’Italia” che poi diventerà “Italiano”. In meno di un secolo questo partito è scomparso (e già da tempo) al punto che le nuove generazioni ignorano il tema e i principi che avevano ispirato la nascita, e determinato la crescita, di questa importante, e per me fondamentale, esperienza politica. Ritengo però necessarie due premesse, la prima è che esistono varie stagioni di quel partito che ne hanno caratterizzato la sua storia: dal partito d’azione, rivoluzionario dell’inizio, quindi selettivo e di avanguardia, al partito nuovo di Togliatti, di massa, che non si poneva più solo come critico e oppositore del fascismo, ma decideva di intervenire concretamente nella vita del paese attraverso la conquista della maggioranza
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