Cecilia Francese non ci sta e risponde alle accuse del Pd - Le Cronache
Provincia Battipaglia

Cecilia Francese non ci sta e risponde alle accuse del Pd

Cecilia Francese non ci sta e risponde alle accuse del Pd

di Luca Capacchione

La sindaca di Battipaglia Cecilia Francese, apprese le dichiarazioni rilasciate nell’intervista a Cronache del consigliere comunale e capogruppo del Partito Democratico Luigi D’Acampora, che accusa di populismo la prima cittadina per aver proposto in consiglio una mozione a tutela dell’ospedale. Dalla sindaca sconcerto e amarezza per le incomprensioni volutamente fatte nei confronti dei cittadini. “Le dichiarazioni del capogruppo del PD, rilasciate in una intervista alla stampa, lasciano sconcertati, per la confusione che ne emerge – ha dichiarato Cecilia Francese – Comprendiamo la difficoltà del suo partito a discutere della materia ospedaliera e sanitaria dopo tanti anni di gestione della regione Campania. Soprattutto in una realtà come quella della Piana del Sele, che continua ad essere penalizzata, e dove ci si accanisce a voler tenere in piedi due presidi ospedalieri a 7 chilometri di distanza, quando in modo smaccatamente evidente, questa scelta è risultata fallimentare. Ma d’altro canto se la priorità è quella di costruire un ospedale con oltre 700 posti letto a Salerno, è fin troppo evidente che strutture come quelle di Battipaglia sono destinate a sopravvivere fra carenza di personale, carenze di macchinari e concezioni funzionali datate. Ma accusarmi di populismo è davvero una cosa miserevole. Anche perché se di populismo dobbiamo parlare, forse un minimo di autocritica per quello avvenuto nell’ultimo Consiglio Comunale da parte del capogruppo del PD non guasterebbe. Come si fa a fare credere alla gente che bisognava revocare una delibera di giunta che aveva come oggetto la acquisizione al patrimonio comunale di circa 5.000 metri quadri da destinare a verde attrezzato per fermare il procedimento autorizzatorio della pompa di benzina? Revocare quella delibera non avrebbe bloccato la concessione, ma, avrebbe bloccato l’acquisizione di quei 5 mila metri quadrati destinati a verde pubblico. Pensare di bloccare con un atto di Consiglio Comunale un procedimento squisitamente tecnico, su cui sono stati acquisiti tutti i pareri necessari, dimostra che forse lo spirito del TUEL (D.Lgs. 267/2000) e lo spirito della divisione fra politica e tecnica, forse ancora non è ancora chiaro a tutti. Gli uffici avrebbero potuto tranquillamente rispondere ad una delibera consiliare così votata, un semplice: “non è competenza del Consiglio Comunale”. Anche qua, sarebbe stata: una presa per i fondelli per i cittadini. La mia proposta, che sostituiva la mozione che quindi non andava votata. È una giusta ed equilibrata posizione, tesa ad un approfondimento da parte degli uffici, altro che populismo”.