Cava, Cstp e Se.Ta.: sì dal consiglio comunale - Le Cronache
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Cava, Cstp e Se.Ta.: sì dal consiglio comunale

CAVA?DE’ TIRRENI. Un consiglio comunale breve ma intenso quello che si è tenuto ieri pomeriggio a Cava de’Tirreni. Nel corso della seduta del parlamentino metelliano sono stati approvati, non senza polemiche, vari rilevanti punti all’ordine del giorno, come la questione Se.Ta. S.p.A. e la ricapitalizzazione del Cstp. Tra gli altri argomenti, si è discusso anche dell’esternalizzazione delle aree verdi comunali e dell’approvazione del criterio cronologico in materia di abusivismo edilizio. In merito al primo tema, l’opposizione consiliare si è dichiarata contraria a cedere alla gestione di privati cittadini le ville comunali.
In proposito ai timori espressi tanto dal consigliere Bove quanto dal rappresentante di Rifondazione Comunista, Michele Mazzeo, il sindaco Galdi ha tenuto a rassicurare la minoranza che esternalizzazione non significherà completo abbandono di aree verdi pubbliche nelle mani di privati cittadini che potranno disporre delle ville come meglio vorranno. «Abbiamo la possibilità di dare lavoro a sei o sette famiglie e di garantire al contempo buoni servizi ai cittadini», ha spiegato il sindaco Galdi, che poi ha aggiunto, “occorre razionalizzare e ridurre i costi, ecco perché insisto per l’approvazione della delibera.
Gli uffici comunali effettueranno periodiche verifiche del rispetto dei vincoli posti dall’amministrazione e alla terza contestazione si procederà a revocare la concessione». Nonostante le parole del primo cittadino metelliano, però l’opposizione ugualmente non ha dato il proprio appoggio alla misura, che in ogni caso è passata con 12 voti favorevoli. gli animi si sono scaldati maggiormente durante la discussione dei criteri oggettivi da adottare in materia di abusivismo edilizio.
Dopo una concitata sospensione di dieci minuti per consentire ai capigruppo di confrontarsi sull’argomento, si è deciso di approvare solamente il criterio cronologico per procedere gli abbattimenti, mentre sono stati stralciati tutti gli altri punti, ivi compreso quello riguardante l’abuso di necessità. «Si è scelto il criterio cronologico», ha dichiarato il consigliere Giovanni Del Vecchio, “con cui saranno puniti prima gli abusi storici perchè consideriamo che l’impatto che questi hanno avuto sul territorio sia maggiore degli abusi più recenti”. Il criterio è stato approvato all’unanimità se non si conta la significativa astensione del Presidente del Consiglio comunale, Antonio Barbuti, il quale, dopo una discussione con lo stesso sindaco Marco Galdi, si è rifiutato di votare questo criterio chiedendo di avere in merito il parere dell’avvocatura comunale: «Non voglio essere di nuovo svegliato alle 4.30 del mattino dai Carabinieri», avrebbe affermato Barbuti.