Cava, bomba davanti alla macelleria - Le Cronache Provincia

Cava De’ Tirreni. Ancora un ordigno esploso durante la notte. Danni e paura. Stavolta ad essere colpita è una macelleria di Cava de’ Tirreni quasi al confine con il comune di Nocera Superiore. Indagano i carabinieri della locale Stazione con il supporto dei colleghi del reparto territoriale di Nocera Inferiore agli ordini del colonnello Gianfranco Albanese. Non si esclude nessuna pista, a cominciare dalle vicende di natura personale dei titolari dell’attività commerciale, padre e figlio, per finire a un’azione di natura estorsiva. La bomba carta è esplosa ieri notte poco dopo le 2 davanti alla porta della macelleria lungo la Strada Statale 18 poco dopo il bivio di Camerelle che porta a Nocera Superiore. L’esplosione ha squarciato il silenzio della notte creando apprensione e paura tra i residenti della zona. Intanto si calcolano i danni che sarebbero intorno al migliaio di euro. Sono stati proprio i cittadini, svegliati di soprassalto, ad allertare le forze dell’ordine.  Sul posto sono giunti anche i carabinieri della scientifica che hanno eseguito le indagini raccogliendo elementi utili all’individuazione dei responsabili. Al vaglio degli inquirenti soprattutto le telecamere di videosorveglianza presenti in zona e che potrebbero dare riscontri nelle prossime ore. Dalle prime informazioni, in mano agli inquirenti, sarebbe emerso  che il titolare dell’attività commerciale colpita dall’atto intimidatorio ha precedenti penali ed è per questo che sin da subito si sono concentrate sulla sfera personale le attenzioni degli inquirenti coordinati dalla procura di Nocera Inferiore. I militari dell’arma quindi non escludono che quindi possa essersi trattato di un avvertimento di natura personale legato agli ambienti della criminalità organizzata. Le ipotesi al vaglio sono molteplici e non escludono né un’intimidazione per finalità  estorsive all’attività commerciale né motivi strettamente personali. O addirittura, pista più  defilata, a un’azione frutto di una bravata. Interrogati, i titolari avrebbero dichiarato di non aver ricevuto richieste di natura estorsiva né di avere avuto screzi con qualcuno. Le indagini vanno avanti nello stretto riserbo.