di Giovanni Sapere
Un’assoluzione e sette rinvii a giudizio. Questa la decisione del Gup del Tribunale di Salerno, Donatella Mancini, in relazione al procedimento avviato in seguito alla morte di Giovanna D’Alessandro per una cattiva o intempestiva diagnosi. Nel corso dell’udienza di ieri si è definita la posizione del medico Antonio Marra (originario di Battipaglia), l’ultimo ad aver visitato la signora D’Alessandro. Quest’ultimo ha chiesto di essere giudicato con la formula del rito abbreviato. Al termine della camera di consiglio il Gup ha ritenuto insussistenti le accuse nei confronti del medico e l’ha prosciolto. A processo gli altri medici ed infermieri coinvolti nell’inchiesta. Nello specifico dovranno difendersi dall’accusa di omicidio colposo il settantaduenne, medico di famiglia, Vincenzo Vitale di Capaccio, Lucia Carlotta Barletta, sessantunenne chirurgo dell’ospedale di Battipaglia e gli altri sanitari: il sessantunenne Antonio Vuotto di Battipaglia, la sessantatrenne Giuseppina Sciolpini di Battipaglia, la cinquantacinquenne Annamaria Kalb di Pontecagnano, il cinquantanovenne Michele De Lucia di Pellezzano, il cinquantanovenne Domenico Enrico Caputo di Battipaglia. Il sostituto procuratore Roberto Penna aveva chiesto il rinvio a giudizio di nove persone per omicidio colposo. In seguito ad un supplemento di indagini è finito, infatti, nella lente di ingradimento della Procura e rischia anche il processo Antonio Barra, l’ultimo ad aver visitato la paziente ed aver rilevato le metasta tra il marzo e l’aprile del 2013. Per questa vicenda è stato già assolto il professore Guglielmi. L’inchiesta è approdato davanti al Gip Donatella Mancini dopo la richiesta di opposizione all’archiviazione dei familiari della vittima, costituitisi parte civile. Secondo l’ipotesi accusatoria Vitale avrebbe più volte visitato la paziente diagnosticando in un primo momento una semplice zona adiposa, poi un ascesso mammario. Nel luglio del 2012 la donna fu operata per ascesso alla mammella sinistra dal chirurgo Barletta. Vuotto, Sciolpini, Kalb, De Lucia, Caputo e la stessa Barletta nei giorni successivi avrebbero praticato in totale nove medicazioni e poi l’avrebbero dimessa. Nel settembre successivo Vitale avrebbe prescritto otto medicazioni per il post intervento ed il medico ospedaliero Marra avrebbe prescritto una terapia antibiotica. La donna era affetta un carcinoma mammario, neoplasia che se prontamente rilevata si sarebbe potuta fronteggiare con intervento chirurgico e chiemioterapia garantendo una sopravvivenza a dieci anni del 54,4%. La donna, invece, morì il trenta luglio dello scorso. Ieri l’udienza preliminare con il Gup del Tribunale di Salerno, Donatella Mancini, ha disposto il rinvio a giudizio dei sette medici e l’assoluzione per il medico Antonio Marra.