CASTEL SAN GIORGIO. Alla fine niente di fatto. Clima teso in consiglio comunale ieri sera. Battibbecchi continui e interventi fiume. Ma in conclusione niente di eclatante da segnalare. Il sindaco di Castel San Giorgio, Pasquale Sammartino ha affermato facendo tremare l’aula: «E’ la prima volta che un sindaco in questa cittadina è attaccato da maggioranza e opposizione. Sono pronto a dimettermi ma non lo farò fino a quando sarà possibile, per evitare la maledizione del commissariamento». Continua ad avere le ore contate il primo cittadino: è scontro aperto con parte della sua maggioranza, dopo che lo stesso ha revocato le deleghe ai suoi assessori, Giovanna Di Leo e Vincenzo Lamberti del Pd, Maria Sica di Fdi, e a Manuel Capuano e Francesco Spinelli, indipendenti. Il tutto è scaturito dopo che nella riunione del consiglio del 18 marzo scorso, quando i componenti della maggioranza non si erano presentati nelle assise. «E’ stato – dice Giuseppe Velluto, capogruppo di Partecipazione e trasparenza per il cambiamento – un incidente di percorso non dovuto alla nostra volontà, noi siamo leali e corretti nei confronti dell’amministrazione e non abbiamo mai fatto mancare il nostro sostegno». Sammartino nei giorni scorsi attraverso un manifesto pubblico non ha risparmiato critiche ai dissidenti interni alla sua coalizione. «L’amore che nutro verso la mia comunità mi ha permesso di ingoiare tanti, troppi bocconi amari, di far finta molte volte di non sentire e di condividere prerogative e decisioni attribuite dalla legge alla mia sola competenza e responsabilità. – ha detto il primo cittadino – Adesso però basta, da questo momento andrò avanti per la mia strada a realizzare gli impegni assunti e voltare pagina, e ciò fino a quando i numeri e i meccanismi normativi me lo consentiranno. Non sono mai stato attaccato alle poltrone e mai lo sarò». «A noi – dice Paola Lanzara, leader della minoranza – delle beghe interne alla maggioranza non interessa niente, è grave che l’inattività della maggioranza derivante da questi contrasti si rifletta negativamente sulla comunità, da mesi ormai Castel San Giorgio è un paese in ginocchio, con tanti problemi irrisolti, tra i quali il Puc, il cimitero, viabilità, Codola, la mancata metanizzazione e con le strade dissestate e piene di buche. Inoltre da mesi non abbiamo ricevuto risposta alle nostre 12 interrogazioni su argomenti importanti come il pozzo a Santa Croce, la prevenzione contro gli incendi boschivi e la messa in sicurezza della fascia pedemontana. Noi faremo una opposizione dura ma costruttiva nell’interesse dei cittadini che ci hanno votato».
Già sarebbe stata avviata una raccolta di firme tra i consiglieri di maggioranza e opposizione per sfiduciare il primo cittadino. Nei prossimi giorni se ne saprà forse di più.