di Erika Noschese
Tutto rinviato al prossimo 30 settembre, con interruzione della prescrizione. La Corte di Cassazione, a fronte dell’emergenza coronavirus che sta colpendo il Paese, ha deciso di rinviare tutto a fine settembre. «E’ una situazione del tutto emergenziale ed era normale che la controparte chiedesse il rinvio, per legittimo impedito di uno dei due avvocati della controparte, notificato e la cosa non ci ha sorpreso», ha dichiarato l’avvocato Cristiano Sandri, difensore della famiglia Casalnuovo. Un rinvio che anche Osvaldo, il papà di Massimo si aspettava ma l’interruzione della prescrizione resta, ad oggi, una buona notizia perchè permetterà ai giudici dello Corte di Cassazione di valutare il caso e di esprimersi. Intanto, papà Osvaldo – proprio attraverso questa colonne – aveva annunciato di essere intenzionato ad andare in tutte le sedi opportune per avere giustizia, quella giustizia che aspetta ormai da nove anni. ««Io vado in tutte le sedi, non mi fermo a Roma e questo loro lo sanno. Io non mi fermo perché il quadro della situazione è chiaro. Se non lo vogliono condannare lo devono dire; è stata la Procura a mandarci avanti fino al terzo grado e non lo abbiamo fatto come parte civile perché la procura ha sostenuto sempre l’accusa», ha infatti dichiarato solo pochi giorni fa Osvaldo Casalnuovo. Attenzione massima sul caso anche da parte di Rossana Noris, responsabile del coordinamento spontaneo di “Sulla Pelle di Tutti”, lanciata ufficialmente a Salerno a dicembre 2018 e che, ormai da anni, sta attenzionando il processo.