Carceri, appello congiunto dei garanti territoriali - Le Cronache Ultimora

“Misure urgenti ed efficaci per l’emergenza carceri”. E’ l’appello dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale della Campania, condiviso dal garante regionale Samuele Ciambriello, dai garanti provinciali di Avellino Carlo Mele e di Benevento Patrizia Sannino e dal garante comunale di Napoli Don Tonino Palmese, dopo la loro riunione, in vista della Conferenza dei Garanti territoriali d’Italia del prossimo 11 giugno a Roma, per elencare alcune proposte concrete per le criticità più preoccupanti: dal sovraffollamento, al numero dei suicidi e agli atti di autolesionismo, alla presenza dei detenuti tossicodipendenti e malati di mente nelle carceri campane. La prima preoccupazione riguarda le detenute del carcere di Pozzuoli, evacuate a seguito del fenomeno sismico. Ciambriello, Mele, Sannino e Palmese chiedono che al più presto possano tornare tutte in un unico carcere a Secondigliano: “Vogliamo che ci sia una risposta univoca per tutte le detenute a Napoli, per il corpo di polizia penitenziaria, per gli educatori, gli amministrativi e gli operatori sociosanitari. Le detenute sono state trasferite tra Secondigliano, Avellino, Lauro, Benevento, Salerno, Santa Maria Capua Vetere, altre addirittura fuori regione, tra Milano, Venezia e Perugia. Tutto ciò è sintomo di superficialità nella trattazione di un problema che era già noto da tempo. La Campania è la seconda regione per indice di sovraffollamento, con la presenza di 2.000 detenuti in più rispetto ai posti disponibili. La prima è la regione Lombardia. Pertanto, riteniamo necessarie misure alternative al carcere e riteniamo urgente approvare immediatamente misure deflattive. In Campania sono 800 le persone con una pena residua di sei mesi e 2000 con una pena inferiore ai due anni.” Un’altra emergenza denunciata dai Garanti territoriali è quella relativa alle mancate traduzioni dei detenuti per effettuare visite mediche in ospedale: “Si tratta di diritti fondamentali che vengono ripetutamente negati! Molti i ristretti che pur avendo prenotazioni per visite e operazioni non vengono tradotti negli ospedali per mancanza di personale. Ci sono molti detenuti in attesa di REMS e serve con un’urgenza l’apertura di una nuova REMS in provincia di Napoli.” E poi: “Tanti spazi inutilizzati in carcere come le A.T.S.M. (Articolazioni a tutela della salute mentale) del carcere di Benevento e di Sant’Angelo dei Lombardi, con una disponibilità rispettivamente di posti sei e dieci, entrambe chiuse. Motivo per cui, le persone con disagio psichico che potrebbero essere seguite da personale medico specialistico, usufruire di spazi adeguati alle loro esigenze, restano invece in sezioni comuni.” L’appello è rivolto anche alle Direzioni e al Prap: “I detenuti hanno bisogno di utilizzare campi sportivi, palestre, aree verdi lì dove presenti, e di avere più telefonate sin da subito e più progetti di trattamento socio lavorativo per evitare che i detenuti restino per più di 20 ore nelle celle.” Conclude Ciambriello: “Chiediamo soluzioni immediate alla comunità penitenziaria, alla politica, alle direzioni delle carceri, alle direzioni sanitarie. Il carcere ha bisogno di risposte immediate, urgenti e concrete, sia nella contingenza che nell’urgenza, sia a medio che a lungo termine. Non c’è più tempo”.