Capaccio Paestum, il comune è in predissesto - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Non comincia bene il secondo mandato di Franco Alfieri alla guida della città di Capaccio Paestum. L’assessore Antonio Agresti ha proposto all’assise di aderire alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale ai sensi dell’articolo 243-bis del Decreto Legislativo numero 267 del 2000. Compatto ha votato il consiglio comunale, ad esclusione ovviamente dell’unico consigliere di minoranza Emanuele Sica, che dunque ha dato di fatto il via libera alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale.

Il disavanzo del comune di Capaccio Paestum supera i 40 milioni di euro, attestando quasi sui 41 milioni. Una situazione molto importante che, a onor del vero, è stata più volte oggetto della scorsa campagna elettorale. A parlarne sono stati l’attuale consigliere di minoranza Emanuele Sica e l’altro candidato a sindaco Carmine Caramente con le loro rispettive squadre. Ora, al primo consiglio utile, è arrivata la delibera di consiglio comunale.

Il sindaco che sa fare il sindaco, come Alfieri stesso si è definito, porta quindi il comune di Capaccio Paestum al predissesto. Per i prossimi cinque anni, se non dieci, ci sarà totale immobilismo dell’ente: non ci potranno essere assunzioni, si potranno aumentare le tasse al massimo consentito e Palazzo di Città dovrà attuare una seria revisione della spesa, aspetto che andrà a colpire i servizi essenziali, le società partecipate, gli organismi comunali.

«Chi ha fatto parte dell’amministrazione 2019 – 2024 dovrebbe dimettersi per una questione di dignità – le parole di Caramante – la Corte dei Conti non perdona e chi ha causato danni erariali sarà perseguito e dovrà pagare di tasca propria. Lo abbiamo detto e ridetto, scritto più volte – aggiunge – quello che per 5 anni abbiamo cercato di far capire alla gente oggi è nero su bianco su un atto comunale. Si sono arresi all’evidenza ed hanno dovuto attivare la procedura del 243 bis. Che scandalo. Hanno rovinato un Comune. Le conseguenze saranno gravissime per i cittadini». Al momento del voto in consiglio comunale, il consigliere di “Libertà e Progresso” Emanuele Sica aveva sollevato la problematica.

«Mi aspettavo di vedere un documento programmatico con le soluzioni da mettere in campo – le sue parole – invece ci ritroviamo a votare un atto con il quale si aderirà alla procedura. Deliberiamo dunque che aderiremo, ancora declinato al futuro. Mi sarei aspettato – aveva continuato – che questa punto portasse con sé un elaborato che ci indicasse in che misura, con quali fondi e con quali modalità si provvedesse tempestivamente, come segnalato dall’organo di revisione e dalla Corte dei Conti, a risolvere il problema di disavanzo e per questo motivo preannuncio il voto contrario». Il suo rimane l’unico.