di Erika Noschese
Sono 26, in totale, i vigili urbani positivi al covid. Una situazione delicata che sta generando non poco caos all’interno del comando provinciale di Salerno che ora fa i conti con la carenza di personale. A chiedere di procedere con una sanificazione urgente il segretario della Csa Fiadel Salerno, Angelo Rispoli che, tra le altre cose, chiede di predisporre protocolli sanitari dopo i 26 positivi emersi all’interno del comando della polizia municipale di Salerno. “Serve adottare urgentemente un nuovo programma di sanificazione degli ambienti di lavoro e dei veicoli, da farsi quanto prima”, ha detto. “L’attuale situazione non può permettere però interventi sporadici o frutto di iniziative personali, occorre adottare un preciso protocollo sanitario in un ambiente come quello del comando della Municipale che ha una serie di criticità dovute alla precarietà degli stessi. Chiediamo di conoscere i provvedimenti che il comandante, il responsabile del servizio Prevenzione e Protezione ed il medico competente intendano attuare nell’immediato”, ha detto Rispoli. “Al sindaco e all’assessore, per quanto di loro competenza, si chiede di conoscere quali sono i programmi in atto per il miglioramento immediato della sede. La situazione attuale, oltre a danneggiare l’immagine del corpo e dell’intero Comune di Salerno, è fondamentalmente fonte di pericolo per gli appartenenti al corpo, i loro familiari e per gli utenti stessi”. Il sindacalista chiede l’intervento del comandante Rosario Battipaglia affinché si proceda con l’attivazione di un preciso protocollo sanitario in un ambiente come quello del comando della polizia municipale che ha una serie di criticità dovute alla precarietà degli stessi mentre all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Napoli di mettere in atto programmi per migliorare la sede. Già nei giorni scorsi era scattato un primo allarme: proprio a causa di una situazione particolarmente precaria, infatti, presso il Comando di Polizia municipale in via Dei Carrari, è stato disposto il ricevimento degli utenti previo appuntamento, il tempo strettamente necessario, fino al rientro dell’emergenza.