Caos a Maiori: Giovane arbitro insultato - Le Cronache Maiori
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Caos a Maiori: Giovane arbitro insultato

Caos a Maiori: Giovane arbitro insultato

La partita si era svolta in un clima tutto sommato sereno, con la squadra di casa che nella ripresa riusciva a portarsi meritatamente in vantaggio. Tuttavia, l’atmosfera si surriscaldava quando il direttore di gara, il giovanissimo Raffaele Mancuso, arbitro quindicenne di Torre del Greco, della Sezione arbitrale di Nocera Inferiore e resistente a Sarno, decideva di non concedere un calcio di rigore alla formazione locale. Un episodio contestato ma giudicato con fermezza dall’arbitro, che indicava chiaramente di proseguire il gioco. Nei minuti finali, con tre minuti di recupero concessi, gli ospiti riuscivano a trovare il gol del pareggio con un gran tiro di Gabriele Pollino. La rete scaturiva da un’azione proseguita nonostante una caduta di un giocatore locale, in un episodio che ha generato ulteriore malcontento tra le fila della squadra di casa. Da regolamento, il direttore di gara permetteva l’ingresso in campo dei soccorritori, come previsto in questi casi. La situazione precipitava quando l’allenatore del Costa D’Amalfi, Raffaele Di Paolo, visibilmente contrariato, si scagliava verbalmente contro il giovanissimo direttore di gara, inveendo con frasi ingiuriose e atteggiamenti intimidatori. Dopo ripetute proteste, l’arbitro, mostrando grande maturità e autorità, estraeva il cartellino rosso nei confronti del tecnico, il quale continuava a insultarlo anche durante l’uscita dal terreno di gioco, arrivando a rivolgergli epiteti offensivi. Nonostante il clima ostile, la partita riprendeva e la squadra di casa sprecava ulteriori occasioni per riportarsi in vantaggio. Tuttavia, l’attenzione principale restava sugli atteggiamenti inqualificabili mostrati a bordo campo, che gettano un’ombra su un torneo che dovrebbe rappresentare un momento di crescita sportiva ed educativa per i giovani atleti. A fine gara, solo il dirigente Massimo Vitale ha avuto la sensibilità di accompagnare il giovane arbitro negli spogliatoi, sottolineando una solidarietà che, in contesti simili, dovrebbe essere la norma e non l’eccezione. L’episodio di Maiori è l’ennesima dimostrazione di quanto sia fondamentale promuovere il rispetto e l’educazione nello sport giovanile. Comportamenti come quelli messi in atto dall’allenatore Di Paolo rappresentano una vergogna per l’intero movimento calcistico giovanile e non possono essere tollerati. Il calcio dei ragazzi deve essere un esempio di crescita, passione e fair play, non un palcoscenico per scene di intolleranza e violenza verbale.