di Erika Noschese
«Al termine del mio secondo mandato rifletterò sul percorso fatto e sulle opportunità per contribuire al bene comune all’interno della nostra forza politica, ma senza escludere la possibilità di continuare a servire la mia comunità anche in modi diversi». Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano risponde così in merito all’ipotesi di una ricandidatura al consiglio regionale della Campania al termine del suo secondo mandato.
Consigliere Cammarano, record di firme per l’autonomia differenziata. Un risultato importante
«L’autonomia differenziata è un tema decisivo per il futuro del nostro Paese e la raccolta firme ha dimostrato quanto sia forte il dissenso verso questa riforma. Raggiungere le 500.000 firme online è stato un traguardo significativo, un chiaro segnale di resistenza e opposizione, non solo nel Mezzogiorno, ma in tutta Italia. La partecipazione attiva di così tante persone sottolinea la consapevolezza dei rischi che questa riforma potrebbe comportare per l’unità e l’equità del nostro Paese. Porteremo avanti la nostra battaglia dando voce a chi crede in un’Italia unita e solidale, senza divisioni che potrebbero impoverire ulteriormente il nostro tessuto sociale ed economico».
Valorizzazione delle aree interne, cosa manca oggi alla Campania secondo lei?
«Le aree interne della nostra regione sono spesso dimenticate e trascurate, nonostante il loro immenso valore culturale, ambientale e sociale. Ciò che manca oggi alla Campania è una visione strategica che integri sviluppo sostenibile e tutela del territorio. Questi territori necessitano di infrastrutture adeguate, servizi essenziali come scuole e presidi sanitari più accessibili e politiche che incentivino l’agricoltura sostenibile e la promozione dei prodotti locali. Credo che la valorizzazione delle aree interne debba partire da una revisione delle politiche agricole e di sviluppo rurale, come la Pac, orientandole maggiormente verso pratiche green e al biologico, con un forte sostegno alle filiere corte e al Km zero».
Lei è al lavoro per una legge che possa garantire i diritti fondamentali. Di cosa si tratta?
«Sto lavorando a una legge che mira a garantire i diritti fondamentali di tutti i cittadini, con particolare attenzione a sanità, scuola e mobilità. L’obiettivo è affrontare le carenze in questi settori cruciali, prevedendo incentivi specifici per attrarre e trattenere personale qualificato nelle aree più svantaggiate. Questa legge ha una portata nazionale e coinvolge un ampio numero di comuni. L’accesso a servizi essenziali di qualità deve essere un diritto universale, indipendente dalla posizione geografica. Le aree interne, spesso trascurate, hanno un enorme potenziale in termini di sviluppo economico, culturale e turistico. Dobbiamo attrarre investimenti e valorizzare il patrimonio di questi territori, permettendo loro di fiorire e contribuire al benessere dell’intero Paese».
Limite dei due mandati. Cosa farà Cammarano al termine del secondo mandato?
«Al termine del mio secondo mandato rifletterò sul percorso fatto e sulle opportunità per contribuire al bene comune all’interno della nostra forza politica, ma senza escludere la possibilità di continuare a servire la mia comunità anche in modi diversi. In questi anni abbiamo portato avanti un lavoro significativo e il secondo mandato ci ha consentito di istituire la prima commissione Aree interne in Italia, che altre regioni hanno successivamente emulato. Abbiamo acquisito competenze che non devono andare disperse e che andranno in ogni caso ulteriormente sviluppate e diffuse».
Aria di crisi tra il presidente Conte e il fondatore del Movimento Beppe Grillo. Cosa succede?
«Credo che i rapporti tra Conte e Grillo siano normali dinamiche tra due figure chiave del nostro movimento, con ruoli differenti: uno è il presidente e l’altro il Garante. È sbagliato descrivere l’Assemblea costituente come uno scontro tra di loro. Sia Conte che Grillo avranno modo di esprimere le loro opinioni, ma sarà la nostra comunità a prendere le decisioni più significative. Ogni divergenza va letta come parte del normale dibattito interno, non come una spaccatura».
Da che parte si schiera il movimento a livello locale?
«Il Movimento 5 Stelle si schiera a livello locale al fianco delle forze progressiste impegnate a cambiare il Paese. Lavoro, ambiente, legalità, transizione ecologica e digitale, tutela dei beni comuni e un welfare sanitario e sociale per tutti. Siamo dalla parte dei più deboli e condivideremo il percorso con chi crede in questi valori. È su queste basi che ci presenteremo alle prossime elezioni regionali, rimanendo fedeli ai nostri principi e lavorando per costruire un futuro migliore per tutti i cittadini».
Costituente, cosa cambierà per il movimento?
«Con l’Assemblea Costituente il Movimento 5 Stelle entrerà in una fase di profonda trasformazione. Costruiremo insieme soluzioni e proposte politiche attraverso un metodo di democrazia partecipativa innovativo. Questo processo non solo ci permetterà di ascoltare e integrare diverse opinioni, ma ci spingerà a metterci in discussione come mai fatto prima. Vogliamo rinnovare l’azione politica del Movimento, identificando bisogni e obiettivi strategici attraverso un dialogo aperto e inclusivo. La nostra ambizione è quella di dar voce a tutti coloro che desiderano contribuire al nostro futuro».