di Erika Noschese
E’ pronto a battersi contro la delocalizzazione delle fonderie Pisano, seguendo il percorso avviato dalla precedente amministrazione comunale con a capo Nicola Parisi, Pasquale Freda, neo sindaco di Buccino che ha conquistato la vittoria con il 36,69% delle preferenze, a fronte del 28,73% ottenuto da Francesco Fernicola, il 25,83% di Maria Trimarco e l’8,75% di Vincenza Di Leo che non riesce ad entrare neppure in consiglio comunale. Freda ha lanciato un appello alla collaborazione anche ai consiglieri di opposizione: “Se si sono candidati è perché avevano un progetto per la comunità di Buccino, un programma per migliorare la comunità e noi siamo pronti a collaborare, siamo aperti e disponibili perché solo lavorando insieme possiamo risolvere i problemi che attanagliano il nostro paese”. Sindaco, la sua è stata una vittoria importante. Dopo 25 anni, a Buccino, finisce l’era deluchiana. Si aspettava questo risultato? “Non credevo nella vittoria ma ci speravo perché siamo sempre stati al servizio della comunità e avevamo una squadra importante, preparata. Voglio chiarire che la mia era una lista civica, non abbiamo avuto il sostegno di alcun partito di centrodestra; la mia squadra è composta da persone che credono in questo progetto e hanno scelto di sostenerci, nulla a che vedere con il centrosinistra né il centrodestra. Non sono iscritto a nessun partito e non lo farò, è una lista civica e non è mai stata legata ad un partito se poi ci sono stati candidati iscritti è una scelta loro che non contesto”. Qual è la priorità per la sua comunità? Da dove intende partire per avviare la macchina amministrativa? “La mia priorità è risolvere i problemi che attanagliano il paese e non immaginare già da oggi opere mastodontiche. Tutto è importante, si valuterà man mano in base alle possibilità e i finanziamenti ma dobbiamo partire dai problemi quotidiani come la viabilità, l’illuminazione, le strade, l’acqua. Ci sono abitazioni in cui non arriva l’acqua, manca il metano ed è chiaro che, con il tempo, cogliendo le occasioni che si presenteranno, si ragionerà anche su opere che potrebbero dare maggiore valore alla nostra comunità. Il primo passo è quello di garantire i servizi essenziali a tutti”. Lei porterà avanti una problematica che attanaglia la sua comunità, le fonderie Pisano. Il suo predecessore Nicola Parisi si è sempre imposto contro l’insediamento nell’area industriale. Cosa ipotizza di fare lei? “Noi, come ho detto più volte, ereditiamo una situazione che non abbiamo potuto gestire dall’inizio. Riteniamo che siano stati commessi degli errori, in passato ma questo oggi non ci porta a scaricare le responsabilità su altri. Sicuramente, nelle sedi opportune, si continuerà il percorso intrapreso, rafforzando e migliorando le azioni portate avanti in questo momento. Se le Pisano dovessero insediarsi, quest’amministrazione farà il massimo per controllare, sia queste aziende e sia quelle già esistenti sul nostro territorio perché a nostro parere non è il nome Pisano, così altisonante, a farci rendere conto che abbiamo un ambiente da tutelare. Bisogna operare con un servizio di monitoraggio serio e costante su tutti gli impianti presenti sul nostro territorio”. Pnrr, per lei c’è un lavoro importante da avviare tra candidature e progetti… “Non mi sono ancora insediato, probabilmente lo farò il 25 giugno. Nel momento in cui andremo ad insediarci, i nostri tecnici, assessori, consiglieri e delegati lavoreranno a questo per cogliere tutte le opportunità che verranno dal Pnrr e ogni altra possibilità”. Cosa si aspetta da questo quinquennio e dall’opposizione? “Dall’opposizione mi aspetto, così come detto più volte in questi giorni, una collaborazione leale ed attiva; ho dato ampia disponibilità e sarei felice – come ho detto anche più volte in campagna elettorale – se ci fosse una collaborazione reale al nostro progetto e, da parte nostra, al loro progetto. Se si sono candidati è perché avevano dei programmi e avevano voglia di migliorarlo, allora siamo pronti a collaborare, mettessero a servizio tutto questo perché da parte nostra c’è la più grande apertura al confronto e alla collaborazione per migliorare la nostra comunità per affrontare i problemi reali del nostro paese. Negli ultimi anni, ci sono state tensioni tra varie fazioni che non hanno altro fatto altro che creare guerre interne ma un paese può migliorare solo se c’è la massima collaborazione”.