di Erika Noschese
Chiedono l’immediata pulizia del torrente Fusandola e la modifica anagrafica urbanistica dei numeri civici del quartiere Canalone le associazioni Help Tutela e sostegno dei consumatori, guidata da Nadia Bassano, Salute e Vita presieduta da Lorenzo Forte e l’avvocato Marco Guidotti, legale di Help che hanno che hanno diffidato il Comune di Salerno, l’assessore all’Ambiente Angelo Caramanno, la società Salerno Pulita e il dirigente del settore Ambiente Luca Caselli ad adempiere, nell’immediato, alle richieste. Di fatti, attualmente il quartiere Canalone di Salerno vive una situazione di degrado e pericolo che potrebbe creare danni alle persone e alle cose soprattutto in caso di piogge improvvise e consistenti in quanto vi è il rischio concreto che la corrente del torrente Fusandola non riesca a defluire regolarmente generando fenomeni pericolosi di esondazioni. “Infatti, come ci hanno riferito diversi cittadini nel nostro tour “Dritti al punto: viaggio nella Salerno abbandonata” sono almeno 5 anni che quell’area non viene pulita né resa sicura: sia la foce che gli argini del torrente Fusandola necessitano di un forte intervento di manutenzione e di bonifica in quanto completamente otturati da rifiuti e detriti che non permettono alle acque naturali di defluire regolarmente. Tutto ciò costituisce un gravissimo pericolo per la sicurezza dei cittadini in quanto l’incuria ed il mal tempo, soprattutto in occasione delle forti piogge che purtroppo si stanno verificando in questi giorni, possono cagionare gravi danni sia alla popolazione che alle cose. Ricordiamo che nel 1954 questa stessa zona fu il punto di partenza della drammatica alluvione di Salerno ed ancora una volta la storia ci deve insegnare che la mancanza di cura ed il degrado possono mettere a repentaglio la vita dei cittadini”, hanno chiarito Forte e Bassano spiegando che gli abitanti di Canalone, profondamente indignati da ormai tanti anni, costituiscono uno dei nuclei storici della popolazione della città di Salerno e, hanno aggiunto, “noi rimaniamo sgomenti e indignati di fronte all’abbandono che l’Amministrazione comunale sta riservando ai cittadini e a questo quartiere, lasciandolo nel degrado anziché valorizzare una tale bellezza e ricchezza naturale, che nonostante il disinteresse del Comune di Salerno, è spontaneamente meta di numerosi turisti”. Altra problematica segnalata riguarda la vasta strada pedonale formata dalla scalinata di via Canalone, che comprende i diversi portoni delle abitazioni dei cittadini residenti, dal punto di vista urbanistico ricade sotto un solo ed unico numero civico, e cioè il numero civico 2 che inizia allo sbocco della scalinata pedonale, nei pressi della fontana all’incrocio tra via San Gaetano e via Padre G. Da Foria. Ciò comporta che tutti i residenti, per la maggior parte anziani, devono scendere alla fine della strada (e percorrere tutte le gradinate) per ritirare la posta o per gettare la spazzatura. “Questa anomalia urbanistica infatti legittima un comportamento deleterio da parte di Salerno Pulita S.p.A. i cui operatori non salgono le scalinate per ritirare i rifiuti (sia quelli ingombranti che quelli della raccolta differenziata) presso le singole abitazioni ed i singoli portoni ma si limitano a raccoglierli all’inizio della strada pedonale, costringendo gli abitanti della zona (comprese le moltissime persone anziane che ivi risiedono) a scendere e percorrere un lungo tratto di strada a piedi, spesso con le condizioni del meteo avverse, per poter gettare la spazzatura – hanno aggiunto – La stessa scalinata è priva di manutenzione e pulizia ordinaria. Questo comportamento viola i diritti di uguaglianza dei cittadini della zona che, pur pagando le relative tasse come centro storico (e quindi anche come fascia più alta), soffrono di un pessimo servizio e sono totalmente abbandonati dalle istituzioni”. Da qui la richiesta di modificare l’anagrafica urbanistica dei numeri civici della strada apponendone uno per ogni portone in maniera tale da garantire ai cittadini il corretto godimento dei servizi di pulizia, di raccolta dei rifiuti e di smistamento postale; nelle more obbligare Salerno Pulita a fornire i servizi nella giusta modalità e cioè raccogliendo i rifiuti presso le singole abitazioni; bonificare tutta la zona onde mettere in sicurezza l’ambiente e garantire alla popolazione il diritto di vivere in un territorio salubre e sicuro. Le associazioni si dicono pronte a ricorrere alla Corte dei Conti e intraprendere azioni penali per denunciare il danneggiamento ambientale che si sta verificando nelle acque, nel terreno e nell’ecosistema della zona.